Volkswagen il futuro è nei wurstel

(The Economist) La casa automobilistica tedesca affronta la crisi auto ma vive anche l’incredibile successo dei suoi piccanti currywurst.

Mentre le vendite di automobili ristagnano, la Volkswagen trova un insospettabile motore di crescita: i wurstel. Nel 2023, il colosso tedesco ha sfornato 8,5 milioni di salsicce (di cui 6 milioni currywurst, la specialità a base di wurstel e salsa piccante), superando di gran lunga i 5,2 milioni di vetture marchiate VW. Un paradosso che racconta la crisi del settore automotive e il bizzarro orgoglio culinario di un’azienda in trasformazione.

Un vero bestseller

Gunnar Kilian, membro del CDA di VW, non ha esitato a definire il currywurst aziendale un “bestseller internazionale” su LinkedIn. Numeri alla mano, è difficile dargli torto: le salsicce, vendute nelle mense aziendali, allo stadio di Wolfsburg e nei supermercati, hanno registrato un +200.000 unità rispetto al 2022. Un successo che stride con il calo delle auto (-4% sul 2022 per il gruppo VW, che include Audi e Porsche), aggravato dal crollo della domanda in Cina e dai costi di una forza lavoro troppo ampia.

Il 2023 è stato un anno nero per il costruttore: utili netti crollati del 30%, trattative estenuanti con i sindacati (35.000 posti tagliati entro il 2030, ma nessuna chiusura di stabilimenti in Germania) e la minaccia dei dazi Usa, dove l’80% delle VW vendute sono importate. Eppure, tra i pochi motivi di orgoglio c’è proprio la resistenza del currywurst, simbolo identitario per dipendenti e manager.

Crisi e salsicce

Nel 2021, quando la dirigenza provò a imporre menu vegetariani nella mensa di Wolfsburg, scoppiò una rivolta operaia sostenuta persino dall’ex cancelliere Gerhard Schröder: “Il currywurst è la barretta energetica dell’operaio”, dichiarò. Due anni dopo, le salsicce tornavano trionfali nei piatti. Oggi VW produce anche versioni vegane, halal e vegetariane, dimostrando una flessibilità che nel settore auto fatica a emergere.