(Times) Nicholas McCarthy, il pianista che suona con una sola mano, ha debuttato con grande successo di critica e pubblico alla londinese Royal Albert Hall.
Il trentaseienne Nicholas McCarthy ha coronato il suo grande sogno esibendosi per la prima volta ai BBC Proms nella prestigiosa Royal Albert Hall di Londra. Al fianco della Bournemouth Symphony Orchestra, ha interpretato il celebre Concerto per la mano sinistra di Ravel, in un momento che lui stesso definisce il culmine della sua carriera e “il sogno di ogni musicista”.
Nato senza la mano destra da una famiglia priva di legami con il mondo musicale, McCarthy non ha lasciato che la sua disabilità lo ostacolasse. Cresciuto a Surrey, i suoi genitori lavoravano nelle vendite e non hanno mai saputo come orientarlo nel percorso verso il conservatorio. Eppure, il sostegno familiare non è mai mancato, anche nei momenti di dubbio.
La svolta è arrivata a 14 anni, quando McCarthy ascolta un compagno suonare la Sonata Waldstein di Beethoven, scoprendo così la sua vocazione. Quando contattò una scuola di musica locale a 15 anni, la sua richiesta di lezioni fu accolta con scetticismo: “Come puoi suonare le scale con una sola mano?”. La risposta determinata di Nicholas segnò l’inizio di una strada in salita, ma ricca di soddisfazioni future.

Un percorso di tenacia e traguardi
Nonostante i primi rifiuti, McCarthy si avvicina da autodidatta alla tastiera. Il talento è tale che i suoi genitori, salendo in camera per chiedergli di abbassare la radio, scoprono che era proprio lui a suonare. Supera un’audizione “imbarazzante” al Guildhall School of Music, dimenticandosi quasi di informare la commissione della sua peculiarità fisica: viene comunque ammesso. Nel 2012 diventa il primo pianista con una sola mano a laurearsi al Royal College of Music nei 130 anni di storia dell’istituto.
In pochi mesi dal diploma, si ritrova a calcare il palco con i Coldplay durante la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Londra, firmando anche un importante contratto discografico. Nel 2018 è nominato membro onorario della Royal College of Music da parte dell’allora principe di Galles.

La tecnica: illusione di due mani e forza di volontà
Per affrontare la tastiera con una sola mano, McCarthy sfrutta accortezze come sedersi più in alto, utilizzare in modo abile il pedale di risonanza per “sostenere” le note gravi e creare così la percezione acustica di due o più mani all’opera. Un’impresa che richiede allenamento quotidiano alternato a sessioni di palestra per mantenere agilità e forza.
Scoprire che esiste un vastissimo repertorio di opere scritte appositamente per la mano sinistra – oltre 30 brani solisti e 3.000 per ensemble – ha rappresentato per McCarthy “l’apertura di un tesoro”. La tradizione nasce già nell’Ottocento come sfida o virtuosismo per il bis; la sua fonte d’ispirazione è la vicenda di Paul Wittgenstein, che perse il braccio destro nella Prima Guerra Mondiale e commissionò a illustri compositori nuove opere, tra cui il concerto di Ravel.