Una maglietta sudata da 8 milioni

(El Pais) In un’epoca in cui il calcio è sempre più business, anche un pezzo di stoffa può diventare oro. Purché abbia la giusta storia da raccontare.

Una maglietta sudata può valere più di un appartamento di lusso. È il caso della maglia indossata da Diego Maradona durante la storica partita Argentina-Inghilterra ai Mondiali del 1986, venduta all’asta per 8,3 milioni di euro nel 2022. Un record che dimostra come i cimeli sportivi siano diventati beni di investimento, capaci di competere con opere d’arte e gioielli. Ma non è solo Maradona a far tremare i listini: maglie di Messi, Beckham e altri campioni viaggiano ormai su cifre da capogiro, mentre il mercato globale del merchandising sportivo supera i 6,8 miliardi di euro e punta a 10,5 miliardi entro il 2033.

Matchworn e Blokecore: il Santo Graal del collezionismo

La parola magica è “matchworn” – indossata in partita. Una maglia sporca di fango o sudore può valere cinque volte una versione mai utilizzata. L’esempio più eclatante? Quella di Gonzalo Higuaín nel Clásico spagnolo 2008, in vendita a 1.896 euro, o quella di Sonny Anderson nella Champions League 1998-99, allo stesso prezzo. Ma il vero tesoro è nascosto negli armadi di chi, magari senza saperlo, possiede un pezzo di storia.

Se il collezionismo è un affare per pochi, il “blokecore” – trend esploso su TikTok – ha portato le maglie da calcio vintage nelle strade di tutto il mondo. Si tratta di uno stile che abbina maglie retrò (preferibilmente anni ‘90), jeans dritti e sneakers classiche, senza ironia né citazioni kitsch. L’Arsenal con la scritta JVC o la Fiorentina con Nintendo sono diventate icone di stile, tanto che Adidas ha lanciato campagne come Stadium to Street cavalcando l’onda.

Come riconoscere un cimelio autentico?

Etichetta: Nike, Adidas e Kappa inserivano anno e codice del modello. Le maglie dei giocatori hanno serigrafie in peluche, non vinile.


Pettorale: verificare se il numero corrisponde a una partita ufficiale.


Stato di conservazione: macchie e strappi aumentano il valore se legati a un uso reale.


Autenticazione: rivolgersi a piattaforme specializzate come Classic Football Shirts o Vintage Football Shirts, che certificano l’originalità.

Chi domina il mercato?

Secondo i dati, il Barcellona è il club con il maggior fatturato in merchandising (179 milioni l’anno), seguito dal Real Madrid (145 milioni). E Lionel Messi, con 687 maglie catalogate in circolazione, è il giocatore più ricercato. Ma il vero “pezzo da museo” resta la maglia di Pelé nella finale del Mondiale 1970, venduta per 4,7 milioni di euro nel 2022.

Il prossimo tesoro? È già in un armadio. La domanda che fa gola a tutti è: quale maglia diventerà la prossima superstar delle aste? Potrebbe essere quella di un giovane Mbappé ai Mondiali 2018, o quella di Erling Haaland per Manchester City-Bayern. Intanto, c’è chi scommette sui cimeli femminili: la maglia di Marta Vieira da Silva (6 volte FIFA Best) o quella di Alex Morgan nella Coppa del Mondo 2019 potrebbero presto sfondare il tetto del milione.

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