(Aujourd’hui) Chi lo avrebbe mai detto? Il marsupio, quell’accessorio considerato per decenni il simbolo del “tamarro” anni ’80, è tornato prepotentemente di moda.
Quello che un tempo veniva associato ai papà in vacanza preoccupati per i documenti o agli sportivi in tuta fluo, oggi è diventato un vero e proprio fenomeno di costume che attraversa generazioni e stili. La metamorfosi è stata radicale. Un prodotto ridiventa di tendenza quando viene reinterpretato. E infatti il marsupio di oggi non ha più nulla a che vedere con quello vintage in poliestere: non si porta più in vita, ma a tracolla o sulla spalla, risultando vintage senza essere volgare.
Il fenomeno ha radici profonde. Dopo essere scomparso dai radar della moda per anni, il marsupio ha iniziato a fare capolino discretamente nelle sfilate di alta moda e nei post delle star sui social network. Questi buzz mediatici lo hanno riportato, negli ultimi due o tre anni, nell’armadio di tutti.

Un successo commerciale travolgente
I numeri parlano chiaro. Hindbag, uno dei leader del settore in Francia, ha venduto 65.000 marsupi nel 2023, per poi raddoppiare a 150.000 nel 2024, praticamente uno ogni quattro minuti. Per il 2025, la previsione è di 300.000 pezzi venduti. Il marsupio, venduto tra 39 e 48 euro, rimane il best-seller e rappresenta tra il 40 e il 45% del fatturato.
Il successo non è limitato a un solo brand. Uniqlo ha lanciato il suo modello due anni fa ottenendo un “successo enorme”, mentre Cabaïa registra vendite in costante crescita. Anche Kiabi cavalca l’onda, proponendo addirittura modelli per bambini e definendolo “un must del guardaroba estivo e invernale”.

Praticità e stile per tutti
Il segreto del successo? La praticità. Permette di avere le mani libere mantenendo documenti e accessori a portata di mano. Il marsupio moderno si è adattato perfettamente ai nostri stili di vita sempre più nomadi e disponibile in decine di colori e fantasie rappresenta la democratizzazione di un accessorio che ha saputo reinventarsi completamente.
Se i più giovani sono stati i primi a riscoprirlo, anche gli over 30 – inizialmente “traumatizzati” dal modello della loro infanzia – hanno finalmente ceduto al suo fascino rinnovato. Un vero e proprio caso di revival riuscito.