(L’Express) Il gigante della biglietteria live, nonostante il successo, affronta crescenti polemiche e azioni legali per la sua posizione dominante nel settore dei concerti.
La storia di Ticketmaster inizia nel 1982, quando l’avvocato Fred Rosen rileva l’azienda dai suoi tre fondatori. La sua “idea geniale”? Sollevare le sale da concerto dai costi e dalle complessità della vendita dei biglietti, arrivando persino a remunerarle, scaricando l’onere finale sul cliente attraverso costi aggiuntivi. Rosen era convinto che il biglietto di un concerto fosse il prodotto più sottovalutato d’America. In cambio di questi servizi, Ticketmaster si assicurava l’esclusività sulla vendita dei biglietti per futuri spettacoli e festival in quelle stesse sale.
In soli cinque anni, Rosen ha moltiplicato per 400 le vendite di Ticketmaster, inglobando la maggior parte degli asset di Ticketron, il suo principale concorrente. Sebbene l’azienda coprisse una vasta gamma di eventi (sportivi e culturali), le prime polemiche sorsero nel settore musicale. Nel 1994, i Pearl Jam protestarono contro le commissioni applicate da Ticketmaster, denunciando quelle che consideravano pratiche anticoncorrenziali. Questo portò alcuni, dall’altra parte dell’Atlantico, a soprannominare l’azienda “Ticketbastard”.

Posizione dominante
Fred Rosen lasciò l’azienda quattro anni dopo, lasciando dietro di sé una compagnia fiorente e quotata in borsa, che era solo all’inizio della sua ascesa. Oggi, la maggior parte dei biglietti per concerti in Nord America ed Europa passa attraverso Ticketmaster. La sua dominazione è particolarmente marcata negli Stati Uniti, dove l’operatore è presente in un’enorme quantità di arene e stadi, con stime che oscillano tra il 70% e l’80% di quota di mercato. In Europa la sua potenza è minore a causa della coesistenza storica di diverse piattaforme di biglietteria. Tuttavia, l’azienda americana rimane indispensabile per i concerti di artisti di fama mondiale come Beyoncé, Coldplay, Drake, Dua Lipa, Ed Sheeran, The Weeknd o Linkin Park.
La svolta decisiva avvenne nel 2010 con l’acquisizione di Ticketmaster da parte di Live Nation, il più grande organizzatore di concerti al mondo. Live Nation ha organizzato circa 55.000 eventi nel 2024 e gestisce importanti festival come Lollapalooza o Main Square.

Molte grandi minacce
Nonostante il successo, il “maestro dei biglietti” si trova ad affrontare diverse minacce. Negli Stati Uniti, l’amministrazione Biden ha avviato una procedura per “condotta illegale e anticoncorrenziale… a danno di fan, artisti, piccoli promotori e gestori di locali”. L’obiettivo è chiaro: smantellare il gruppo Live Nation-Ticketmaster. Anche i regolatori europei e britannici stanno esaminando le sue pratiche tariffarie, spinti dalle migliaia di denunce di clienti che esprimono la loro rabbia sui social media e sulla stampa.