(La Vanguardia) Questo gesto, spesso associato ai regimi fascisti del XX secolo, è in realtà una tradizione inventata, frutto di manipolazioni storiche e reinterpretazioni artistiche.
Elon Musk e Steve Bannon, autoproclamati esperti di storia classica, dovranno ricredersi: il cosiddetto “saluto romano” non ha radici nell’antica Roma. Il saluto con il braccio teso, reso celebre da Mussolini e Hitler, non trova riscontri nella cultura romana. Lo storico tedesco Martin Winkler ha analizzato letteratura, scultura e numismatica dell’epoca, senza trovare tracce di questo gesto. Al contrario, il mito del saluto romano si è consolidato in epoca moderna, grazie a dipinti neoclassici come “Il giuramento degli Orazi” (1784) di Jacques-Louis David e “Ave Cesare! Morituri te salutant” (1859) di Jean-Léon Gérôme. Queste opere, pur ispirandosi alla Roma antica, hanno reinterpretato liberamente scene e gesti, creando un’immagine distorta del passato.

Il braccio teso: un’invenzione moderna
Il saluto romano come lo conosciamo oggi è un’invenzione del XX secolo. Mussolini, desideroso di legittimare il suo regime come erede dell’Impero Romano, adottò questo gesto, ma non ne fu l’ideatore. Il poeta Gabriele D’Annunzio, durante l’occupazione di Fiume nel 1919, introdusse il braccio teso tra i suoi legionari come simbolo di patriottismo e rivoluzione. Questo gesto, insieme a una serie di rituali teatrali, divenne parte dell’estetica fascista.
Come sottolinea lo storico Eric Hobsbawm nel saggio “L’invenzione della tradizione”, le tradizioni inventate sono spesso una risposta a momenti di crisi o cambiamento sociale. Il saluto romano, in questo senso, servì a creare un legame simbolico con un passato glorioso, conferendo legittimità ai regimi totalitari.

Il significato antico del gesto
Nell’antica Roma, alzare la mano destra aveva significati diversi da quelli attribuiti nel Novecento. Come spiega lo storico Luca Andriola, il gesto era simbolo di onore, fedeltà e lealtà, ma non era un saluto nel senso moderno. I romani usavano invece il “salutatio”, un gesto di rispetto che poteva includere un inchino o una stretta di mano.

Il saluto e il contagio…
Anche in tempi recenti, il saluto romano ha fatto parlare di sé. Nel 2020, durante la pandemia, il presidente del Senato Ignazio La Russa, nostalgico del fascismo, suggerì di usare il saluto romano per evitare contagi. La proposta, accolta con ironia e indignazione, ha dimostrato quanto questo gesto sia ancora carico di significati controversi.