(Wall Street Journal) Ascoltare le notizie in streaming può renderci più suscettibili a una comprensione superficiale e a un’interpretazione negativa.
Uno studio della Wharton School dell’Università della Pennsylvania rivela che il modo in cui consumiamo le notizie, in particolare attraverso l’audio in streaming, può influenzare profondamente la nostra comprensione e percezione, rendendola più superficiale, estrema e negativa.
L’ascesa dell’audio in streaming è stata una manna dal cielo per molti, permettendo di rimanere aggiornati ascoltando podcast di notizie, audiolibri o trascrizioni di articoli mentre si svolgono altre attività come camminare, cucinare o guidare. Tuttavia, la ricerca solleva interrogativi cruciali sulla qualità della comprensione che ne deriva.

La comprensione è superficiale
I risultati sono sorprendenti: i consumatori che ascoltano le notizie tendono a sviluppare una comprensione più superficiale, distorta e orientata negativamente rispetto a coloro che leggono lo stesso contenuto. Un esempio eloquente riguarda un articolo sui rischi e i benefici di un ingrediente per shampoo: gli ascoltatori hanno percepito l’ingrediente come più tossico, erano meno propensi a provare il prodotto o a raccomandarlo, e nelle loro descrizioni ne hanno enfatizzato i rischi trascurando i benefici.
Ma perché l’ascolto può degradare la nostra comprensione rispetto alla lettura? La psicologia suggerisce che l’elaborazione di informazioni complesse tramite l’ascolto è intrinsecamente più difficile. Quando leggiamo, possiamo facilmente fermarci, rileggere una parola o una frase per una migliore comprensione in caso di distrazione. L’ascolto, invece, offre raramente questo lusso; il cervello deve elaborare un flusso continuo di input uditivi, rendendo difficile recuperare in caso di cali di attenzione.

Priorità alle info più interessanti
Per ovviare a questa limitazione, gli esseri umani hanno sviluppato un meccanismo efficiente: l’ascolto selettivo. Non abbiamo bisogno di codificare ogni singola parola per afferrare il significato generale, ma diamo priorità alle informazioni più degne di nota o che catturano maggiormente l’attenzione.
Quali informazioni tendono a risaltare di più? Gli studi indicano una “negativity bias” o pregiudizio di negatività: le informazioni negative catturano la nostra attenzione più di quelle positive. Parole come “pericolo” o “morte” sono più d’impatto di “sicuro” o “vivo”.
Questo ci riporta alle notizie, spesso ricche di informazioni negative. A causa dell’ascolto selettivo, siamo più suscettibili al pregiudizio di negatività quando ascoltiamo una notizia, concentrandoci sugli aspetti negativi e trascurando le informazioni positive o qualificanti.
La lettura, al contrario, facilita un’elaborazione più equilibrata del contenuto. Di conseguenza, un articolo che descrive preoccupazioni economiche o la minaccia di una nuova pandemia è percepito come più allarmante se ascoltato piuttosto che letto, specialmente se si ascolta in multitasking.