(Le Monde) Un viaggio tra cultura e memoria nella capitale ceca.
Nonostante l’assenza di riferimenti espliciti a Praga nell’opera di Franz Kafka, la città sembra custodire il ricordo dello scrittore in ogni angolo. Dal quartiere ebraico al cuore storico di Staré Mesto, la figura di Kafka emerge con forza, incarnata in monumenti e luoghi che narrano la sua vita e il suo legame con la capitale ceca.
Una delle rappresentazioni più suggestive di Kafka è la scultura di Jaroslav Róna, inaugurata nel 2003, che lo ritrae a cavallo di un grande abito vuoto. Situata tra la sinagoga spagnola e la chiesa dello Spirito Santo, l’opera si ispira a un episodio della sua prima novella Descrizione di una battaglia. Altrettanto iconica è la gigantesca testa rotante di Kafka, creata nel 2014 da David Černý: 42 strati mobili che trasformano continuamente il volto dello scrittore in una metafora visiva della metamorfosi.

I luoghi della sua vita
Praga ha iniziato a riconoscere Kafka ufficialmente solo nel 1965, con l’installazione di una targa commemorativa nella casa dove nacque il 3 luglio 1883. Situata vicino alla piazza della città vecchia, quella dimora conserva oggi solo il portale originale. Da lì, si possono seguire le tracce di Kafka attraverso i luoghi che hanno segnato la sua vita. A pochi passi, il liceo tedesco nel palazzo rococò Goltz-Kinsky, dove studiò, e l’edificio che ospitava la merceria del padre, la cui insegna rappresentava un piccolo uccello nero, il kavka in ceco, richiamando il cognome della famiglia. Il Museo Kafka, situato sulla riva sinistra della Moldava, è una tappa imprescindibile per chi vuole immergersi nel mondo dello scrittore. Attraversando il famoso Ponte Carlo, si raggiunge il Castello di Praga, dove Kafka spesso si recava e dove la sorella Ottla aveva affittato una delle casette della celebre Ruelle d’Or. Qui Kafka scrisse alcuni dei suoi racconti, inclusi quelli del Medico di campagna.


Tanti magnifici caffé
Praga offre anche uno sguardo sulla vita intellettuale dell’epoca nei suoi magnifici caffè come il Louvre o lo Slavia, frequentati da Kafka e dai suoi contemporanei. Molto è cambiato dalla distruzione del ghetto ebraico di Josefov alla fine del XIX secolo, ma il quartiere conserva ancora la sua magia: il cimitero ebraico, con oltre 12.000 tombe risalenti al 1439, e la sinagoga Vecchio-Nuova, teatro delle leggende sul Golem.
Chi vuole esplorare la Praga moderna non può perdersi l’ex quartiere industriale di Holešovice, oggi centro d’arte contemporanea. Il Palazzo Veletrzni, esempio di architettura funzionalista, ospita opere d’avanguardia, mentre il DOX è noto per le sue esposizioni innovative e per un gigantesco zeppelin in legno che troneggia sul tetto.
Praga, con i suoi innumerevoli campanili e la sua storia stratificata, è più di una semplice cornice per l’opera di Kafka: è un mosaico di luoghi, culture e memorie che riflette le tensioni e le trasformazioni vissute dallo scrittore e dalla città stessa.