(New York Times) I peli facciali femminili rappresentano uno degli ultimi tabù estetici. Milioni di donne in tutto il mondo dedicano ore e risorse alla loro rimozione.
La pressione sociale spinge le donne a conformarsi a un ideale estetico che demonizza i peli femminili. Sebbene molte donne li considerino “naturali” o una parte del loro corpo, altre li vivono come un peso culturale. Studi rivelano che la crescita di peli sul viso nelle donne è più comune di quanto si pensi, eppure la società tende a considerarla anormale, associandola a stereotipi negativi o disturbi ormonali. Storicamente, le norme di bellezza hanno enfatizzato l’assenza di peli sul corpo femminile. Nel suo libro “Plucked: A History of Hair Removal”, Rebecca Herzig spiega come, a partire dal XIX secolo, le donne siano state spinte a rimuovere i peli per adattarsi agli ideali patriarcali. La pressione a eliminare i peli facciali sembra essere un riflesso del controllo culturale sui corpi delle donne. Nei secoli scorsi, la presenza di peli era associata a una mancata femminilità o, in casi estremi, a devianze sociali.

Gli aspetti ormonali e sociali
La crescita di peli sul viso è spesso legata a condizioni ormonali come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), che colpisce fino al 10% delle donne. Tuttavia, il problema non è solo biologico. Esiste una forte dimensione culturale, soprattutto nelle minoranze etniche. Donne afroamericane, asiatiche e latine, ad esempio, affrontano una maggiore stigmatizzazione, complice anche il diverso tipo di crescita dei loro peli.
La rimozione dei peli non è solo un obbligo estetico, ma anche un peso economico e psicologico. Alcune donne raccontano di aver speso migliaia di dollari in trattamenti laser, mentre altre ammettono di aver evitato relazioni sociali per paura del giudizio altrui.

Diverse reazioni
Molte donne iniziano a notare i peli facciali con la menopausa, un periodo che segna cambiamenti ormonali significativi. Tuttavia, la reazione a questi cambiamenti varia: alcune scelgono di abbracciare il loro aspetto naturale, mentre altre continuano a cercare soluzioni per nascondere i peli. In alcuni casi, il rifiuto dei peli sul viso viene reinterpretato come una forma di empowerment. Alcune giovani donne, specie nelle comunità LGBTQ+, rivendicano la loro identità attraverso la naturalezza dei loro corpi. Movimenti più ampi, come quello del “body positivity”, stanno iniziando a includere anche la normalizzazione dei peli femminili.