Nazaré la Mecca del surf estremo

By Paolo Bonanni 27 Giugno 2025 #Nazaré #surf

(Guardian) Un canyon sottomarino di 5.000 metri e l’intuizione di un portoghese hanno trasformato un borgo di pescatori nella capitale mondiale delle onde giganti.

Nel novembre 2011, l’americano Garrett McNamara ha cambiato per sempre il destino di una piccola cittadina portoghese, cavalcando quella che sembrava impossibile: un’onda di 24 metri che si è alzata come un palazzo di sei piani davanti alla costa di Nazaré. Quel giorno storico ha trasformato questo antico borgo di pescatori nella capitale mondiale del surf estremo.

Il fenomeno delle onde giganti di Nazaré non è casuale, ma il risultato di una perfetta tempesta geologica. Il Canyon di Nazaré, un canyon sottomarino lungo circa 230 chilometri e con una profondità che raggiunge i 4.900 metri crea un effetto di amplificazione naturale unico al mondo. Il passaggio dal canyon profondo alla piattaforma continentale crea un effetto di amplificazione naturale. È come se l’energia dell’onda venisse compressa, rendendola più alta e potente.

I record continuano a cadere

McNamara ha aperto la strada, ma i record continuano a essere battuti. Sebastian Steudtner ha stabilito il record mondiale per la più grande onda mai surfata il 29 ottobre 2020, cavalcando con successo un’onda alta ben 26,21 metri. Sul fronte femminile, la brasiliana Maya Gabeira detiene il titolo del Guinness, con un’onda di 22,40 metri. Nel 2024 Steudtner ha nuovamente fatto parlare di sé surfando un’onda di 28,57 metri.

La storia inizia negli anni 2000 con Dino Casimiro, un portoghese che fin da adolescente osservava il mare dal faro di Nazaré. Cresciuto ascoltando le storie di pescatori travolti da “mostri marini”, Casimiro ha intuito il potenziale di quelle onde. Nel 2005, dopo aver fotografato un’onda perfetta all’orizzonte, ha contattato via email McNamara, allora l’unico surfista specializzato nel tow-in surfing (tecnica di traino con moto d’acqua) con un sito web.

L’americano, che da ragazzo aveva giurato di non affrontare mai più onde giganti dopo un trauma a 15 anni, aveva nel frattempo trasformato la sua paura in ossessione. “Quando sono arrivato ho visto le più grandi onde della mia vita, era il Santo Graal”.

La macchina del Surf business

Oggi Nazaré attira migliaia di spettatori e surfisti da tutto il mondo. Un’audience di 50.000 persone segue le competizioni annuali. Il periodo migliore per vederle a Nazaré è tra ottobre e marzo quando le condizioni meteorologiche atlantiche favoriscono la formazione dei giganti.

Il business del surf estremo ha prezzi da capogiro: circa 500 euro l’ora per il noleggio di jet ski, 300 euro per gli spotter (le sentinelle che osservano dalla superficie), per un costo totale di circa 1.000 euro l’ora per chi vuole tentare l’impresa. La città ha visto un boom immobiliare con affitti aumentati del 10% annuo.

Il prezzo del rischio

McNamara, che vive con il rischio di ictus dopo oltre 100 contusioni alla testa, descrive la caduta come “colpire il cemento, poi entrare nel ciclo di centrifuga di una lavatrice con Tyson che ti prende a pugni”. Per affrontare questi mostri marini utilizza caschi speciali, tute da 5 millimetri e airbag per la galleggiabilità, oltre a tavole corte da 6 piedi ma pesanti e con chiglie arrotondate per la stabilità. Paradossalmente, l’esperienza più terrificante per lui non è stata a Nazaré ma nell’Oceano Artico, dove ha cavalcato onde generate dal crollo dei ghiacciai: “Se cade verticalmente verso di te, sei morto”.

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