(Guardian) La Francia, storicamente celebrata per la sua passione amorosa e l’audacia romantica, sta assistendo a un cambiamento significativo: l’età della prima esperienza sessuale è aumentata, mentre la frequenza del sesso è in calo.
La Francia ha condotto il suo primo studio nazionale sulla sessualità nel 1970, un’epoca segnata da un crescente permissivismo e dalla rivoluzione sessuale. Cinque decenni dopo, la fotografia della società appare più complessa. Sebbene la libertà sessuale sia in aumento, il desiderio e la frequenza sembrano aver lasciato il posto a nuove priorità e sfide. Il cosiddetto “paradosso contemporaneo della sessualità” rispecchia una società che si trova a ridefinire il significato dell’intimità. Se la Francia degli anni ’70 celebrava la spontaneità e l’audacia amorosa, oggi i rapporti sessuali sono spesso mediati da contesti digitali e influenzati da fattori esterni come la pandemia. I francesi, insomma, stanno facendo meno sesso, ma stanno vivendo una sessualità sempre più diversificata e complessa.

Le cifre del cambiamento
Nel 2010, l’età media del primo rapporto sessuale in Francia era 17,3 anni. Nel 2023, le donne raggiungono questa esperienza a 18,2 anni in media, mentre per gli uomini l’età è di 17,7. Questo dato rappresenta un’inversione rispetto alle decadi precedenti, in cui l’età del debutto sessuale si era costantemente abbassata. Tra gli anni ’60 e il 2000, le donne vedevano questa tappa della loro vita anticiparsi di quasi tre anni (da 20,1 a 17,3), e gli uomini di un anno e mezzo (da 18,8 a 17,3). Nonostante ciò, l’idea del francese come amante appassionato non è del tutto sfumata. Lo studio evidenzia che il numero medio di partner sessuali durante la vita è aumentato: le donne, in media, sono passate da 3,4 partner nel 1992 a 7,9 nel 2023. Gli uomini hanno registrato un salto significativo da 11,2 a 16,4 nello stesso periodo. Tuttavia, questa maggiore varietà di esperienze si accompagna a una diminuzione dell’attività sessuale complessiva.

Meno sesso, più solitudine
I dati segnalano un calo netto nella frequenza dei rapporti sessuali. Nel 1992, l’86,4% delle donne tra i 18 e i 69 anni dichiarava di aver avuto rapporti nell’ultimo anno, percentuale scesa al 77,2% nel 2023. Per gli uomini, il calo è altrettanto marcato: dal 92,1% nel 1992 all’81,6% nel 2023. Gli autori dello studio parlano di una minore “intensità” della sessualità, che coesiste con una maggiore diversità di esperienze. Le ragioni di questa trasformazione sono molteplici. In primo luogo, il numero di persone senza un partner stabile è aumentato, riflettendo una società in cui le relazioni durature sono meno frequenti. Parallelamente, lo sviluppo della sessualità digitale ha ampliato le modalità con cui le persone vivono la loro intimità. Per i giovani, in particolare, il mondo digitale rappresenta uno spazio sempre più rilevante per esplorare la sessualità, spesso a scapito di esperienze fisiche dirette. La pandemia di COVID-19 ha avuto un ruolo cruciale nell’accelerare questi cambiamenti. Le restrizioni, i periodi di isolamento e l’impatto sulla salute mentale hanno alterato le aspettative dei giovani rispetto alla sessualità e alle relazioni. Le difficoltà nel costruire legami stabili e il peso psicologico della pandemia si sono tradotti in una minore propensione alla ricerca di intimità fisica.

Un trend globale
Questa tendenza non è esclusiva della Francia. Fenomeni simili sono stati osservati in altri paesi occidentali, tra cui Danimarca, Norvegia, Svezia e Stati Uniti. Gli studiosi ritengono che questi cambiamenti siano sintomatici di una trasformazione più ampia nei valori culturali e sociali. La sessualità, una volta centralità dell’identità personale e relazionale, si intreccia ora con dinamiche digitali, pressioni sociali e cambiamenti nella salute mentale.