Mega-iceberg alla deriva

By Paolo Bonanni 22 Febbraio 2025 #A23a #iceberg

(Figaro Magazine) Nel cuore dell’Oceano Australe, il colosso di ghiaccio A23a sta solcando le acque, destando preoccupazione tra gli scienziati e gli ambientalisti.

Il mega-iceberg A23a, il più grande al mondo, si è staccato dalla piattaforma glaciale di Filchner-Ronne in Antartide nel 1986. Dopo decenni di immobilità, questo gigante ha ripreso a muoversi, minacciando ora l’isola britannica della Georgia del Sud. Con una lunghezza di oltre 80 chilometri e una superficie pari a quasi 3 volte volte quella di Parigi, l’A23a è un vero e proprio titano. Le sue pareti, alte oltre 50 metri, si tuffano per più di 400 metri di profondità. Questo iceberg, composto da acqua dolce, pesa circa un miliardo di tonnellate e rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino.

Una traiettoria pericolosa

La deriva dell’A23a è monitorata da satelliti e scienziati, che temono una collisione con la Georgia del Sud. Se ciò accadesse, l’iceberg potrebbe rimanere incagliato per mesi, creando una barriera insormontabile per la fauna locale. Pinguini e foche, che dipendono dall’accesso all’oceano per nutrirsi, potrebbero trovarsi in gravi difficoltà. Situazioni simili si sono già verificate in passato, con conseguenze devastanti per la fauna marina.

La Georgia del Sud è un santuario per la biodiversità, ospitando una ricca varietà di specie. L’arrivo dell’A23a potrebbe sconvolgere questo fragile equilibrio, impedendo agli animali di raggiungere le loro aree di alimentazione. Gli scienziati temono che, come in passato, questo potrebbe portare a un aumento della mortalità tra le specie locali.

Il futuro incerto dell’A23a

La traiettoria dell’iceberg è influenzata dalle correnti oceaniche e dal vento. Attualmente, si prevede che raggiunga le acque poco profonde della Georgia del Sud entro due o quattro settimane. Tuttavia, non è chiaro se arriverà intatto o si frantumerà in pezzi più piccoli. Il 31 gennaio, una porzione di 19 chilometri di lunghezza si è già staccata, segno che l’iceberg potrebbe essere in fase di disintegrazione.

L’A23a non è solo un fenomeno naturale, ma porta con sé anche una storia umana. Quando si staccò dalla piattaforma glaciale nel 1986, trasportava con sé la base sovietica Druzhnaya-1, stabilita nel 1978. Per decenni, l’iceberg è rimasto bloccato nel fondale marino, fino a quando, nel 2020, ha ripreso a muoversi, iniziando la sua lenta migrazione verso nord.

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