Marciare alla Giapponese

(Les Echos) La nuova frontiera del benessere comprende anche questa camminata veloce e ritmo moderato, con benefici significativi per la salute cardiovascolare.

Negli ultimi anni, le modalità per praticare la camminata si sono moltiplicate, offrendo alternative alla tradizionale “messa un passo davanti all’altro”. Tra queste spicca la marcia giapponese, una tecnica riportata in auge dai social network e ideata vent’anni fa dai professori Hiroshi Nose e Shizue Masuki dell’Università Shinshu di Matsumoto. Questo metodo, sostenuto da recenti studi pubblicati sul “Journal of Applied Physiology”, combina intervalli di camminata veloce e ritmo moderato, con benefici significativi per la salute cardiovascolare e il contrasto alla sedentarietà.

Come funziona

La marcia giapponese prevede tre minuti di camminata rapida (livello 6-7 su una scala di sforzo da 1 a 10) seguiti da tre minuti di ritmo normale, ripetuti per 30 minuti, quattro volte a settimana. Questo approccio rientra nei principi dell’allenamento a intervalli ad alta intensità (HIIT), noto per la sua efficienza nel bruciare energie e migliorare la resistenza fisica.

I benefici

Oltre a ridurre i rischi legati alla sedentarietà, questa tecnica è poco traumatica per articolazioni e intestino, accessibile a tutti e a basso costo. Il momento ideale per praticarla è dopo la digestione, circa tre ore dopo un pasto, quando il corpo ha ancora riserve di glicogeno sufficienti. Se l’attività si protrae oltre, è consigliabile una piccola collazione (banana o frutta secca) per evitare cali glicemici.

La marcia giapponese unisce scienza e praticità, adattandosi agli stili di vita moderni. Con l’estate alle porte, potrebbe essere l’occasione perfetta per testare questa disciplina, che promette risultati significativi con un impegno contenuto.

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