(mynewsroom.it) Trovarsi nel piatto dei fiori e gradirne il gusto può essere salutare, ma è importante essere molto selettivi e informati. Molti fiori sono commestibili e possono apportare benefici nutrizionali, ma non tutti sono da consumare.
L’uso di fiori commestibili in Italia sta effettivamente vivendo una fase di crescita interessante, anche se rimane ancora un fenomeno di nicchia. I fiori commestibili possono essere una fonte di antiossidanti, vitamina C e altri nutrienti, oltre ad aggiungere colore e sapori interessanti ai piatti. Tuttavia, dovrebbero essere considerati più un complemento che un alimento base della dieta. Tra i fiori commestibili comuni nell’uso culinario tradizionale troviamo zucca e zucchine, spesso farciti e fritti, i nasturzi dal sapore piccante simile al crescione, le viole del pensiero, dal sapore delicato, perfette per decorare, le calendule conosciute come “zafferano dei poveri” per il loro colore e anche la rosa i cui petali sono usati in marmellate e dolci (assicurandosi che siano non trattati). Altri fiori commestibili sono il sambuco (per sciroppi e frittelle), la acacia per frittelle dolci e il girasole i cui petali giovani sono commestibili.

Utilizzo nella ristorazione moderna
Molti chef contemporanei amano usarli nelle insalate per regalare un tocco di colore oltre a un retrogusto sorprendente. Enrico Crippa (lo chef di Piazza Duomo di Alba 3 stelle Michelin) è probabilmente il più noto per l’uso di fiori e vegetali ed è famoso per la sua “insalata di erbe germogli e fiori” che viene descritta come “quasi enciclopedica” dei 40 fiori da mangiare proponendo l’insalata con 51 erbe diverse. Di lui si dice che “Se fosse un pittore, l’orto sarebbe la sua tavolozza e le verdure i suoi colori.

Aspetti nutrizionali e attenzione
Dal punto di vista nutrizionale, i fiori commestibili sono poveri di grassi e ricchi in proteine, sali minerali e vitamine, oltre a contenere carotenoidi, flavonoidi e polifenoli. Ma bisogna sempre ricordarsi che non vanno mai consumati fiori raccolti ai bordi delle strade o in zone inquinate, evitando quelli trattati con pesticidi e quelli ornamentali tossici (tulipani, narcisi, oleandri, azalee). Comunque occorre iniziare sempre con piccole quantità per testare eventuali reazioni allergiche.