L’IA in farmacia sostituisce il dermatologo

(Liberation) Con tempi d’attesa lunghi e dermatologi introvabili, le farmacie francesi propongono diagnosi cutanee via IA. Ma i medici avvertono: rischi di sovra-diagnosi e ansia ingiustificata.

In una farmacia di Douai, nel nord della Francia, Melissa si rivolge a un nuovo servizio di tele-diagnosi dermatologica dopo mesi di preoccupazione per una piccola macchia sulla coscia che sanguina e non guarisce. Il dispositivo, sviluppato da SkinMed e basato sull’intelligenza artificiale, promette una risposta in tre giorni al costo di 15 euro. Un’opzione attraente in un Paese dove i tempi di attesa per un dermatologo superano spesso i tre mesi, soprattutto nelle zone rurali.

I casi di cancro alla pelle in Francia sono triplicati in 30 anni, con 18.000 nuovi melanomi diagnosticati nel 2023. Numeri allarmanti, aggravati dalla carenza di specialisti: solo 2.880 dermatologi sono attivi nel 2025, lasciando intere regioni scoperte. “È un problema di salute pubblica”, sottolinea Hervé Gear Foucault, esperto in imaging cutaneo. SkinMed, con il suo kit portatile (smartphone, dermatoscopio e tablet), offre una soluzione: l’IA analizza le lesioni in tempo reale, classificandole con un semaforo (verde, giallo, arancione, rosso). I risultati, però, devono essere confermati da un dermatologo entro 72 ore.

Successi e polemiche

Corinne, una farmacista di Saint-Savin-sur-Gartempe, racconta di aver identificato diversi casi di cancro grazie al dispositivo, tra cui una “cheratosi bowenoide”, un precancro. Tuttavia, i dati di SkinMed suscitano scetticismo: il 7,4% dei 10.000 esami effettuati nel 2024 ha indicato sospetti tumori, una percentuale molto più alta della media nazionale.

Molti critici denunciano l'”inflazione di tele-diagnosi” che satura il sistema sanitario: i pazienti, spaventati da risultati allarmanti, cercano conferme urgenti, intasando gli studi già sovraccarichi. In Bretagna, alcuni dermatologi hanno creato reti per rispondere alle richieste entro 24 ore, ma filtrano i casi attraverso i medici di base per evitare abusi.

Il dibattito sul costo e l’accesso

Mentre SkinMed difende il suo modello come risposta alla desertificazione medica, altri lo considerano un palliativo costoso. “Lo Stato paga diagnosi inutili e interventi chirurgici ingiustificati”, afferma un rappresentante del sindacato dermatologico. Ma per farmacisti come Corinne, il servizio è vitale: “Anche se non sempre ripaga, salva vite”. Con la pelle sempre più a rischio e il sistema sanitario sotto pressione, la Francia si interroga: l’IA è un’ancora di salvezza o un frenetico cerotto tecnologico?

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