Le svizzere si riducono il seno

(Tribune de Geneve) In Svizzera si registra un aumento delle richieste di riduzione: tra dolore e ricerca di benessere.

Sempre più donne si sottopongono a una riduzione del seno. La loro prima motivazione: alleviare il dolore e il disagio causati dal loro seno grande. In cinque anni, secondo l’ISAPS (International Society of Aesthetic Surgery, l’organizzazione internazionale della chirurgia estetica), gli interventi di riduzione del seno (esclusa la ricostruzione o il cambio di sesso) sono addirittura aumentati di quasi il 15% in tutto il mondo. Il numero di donne che in Svizzera si rivolgono ai chirurghi plastici per una riduzione mammaria è in costante aumento. Lo conferma Helen Aghahosseini, chirurga plastica, che sottolinea come la maggior parte delle pazienti lamentino dolori fisici persistenti, aggravati nel tempo. «Ricevo anche giovani donne, di 18 o 19 anni, che desiderano un seno meno voluminoso per poter fare sport, indossare abiti a piacimento e ridurre l’inconforto generale causato dalla pesantezza del seno», afferma. L’intervento, il cui costo in Svizzera varia tra 9.000 e 16.000 euro, può essere coperto dall’assicurazione sanitaria solo in presenza di un referto medico che diagnostichi un’ipertrofia mammaria. Il medico deve attestare dolori cronici a schiena, collo o spalle, lesioni cutanee e il fallimento di trattamenti conservativi, come la fisioterapia.

La procedura chirurgica: tecniche e risultati

L’operazione dura tra 2 ore e mezza e 3 ore e mezza e consiste nella rimozione di una quantità significativa di tessuto mammario (ghiandolare e adiposo), seguita dal ridrappeggio del seno con l’eliminazione dell’eccesso cutaneo. Due sono le principali tecniche chirurgiche adottate: l’incisione in T inverso (attorno all’areola, verticalmente fino al solco sottomammario e lungo il solco stesso), che lascia tre cicatrici, e un’incisione meno invasiva, limitata all’areola e alla verticale, con due cicatrici. La scelta della tecnica dipende dal grado di ptosi (afflosciamento) del seno della paziente. Grazie ai progressi medici, la capacità di allattare dopo l’intervento è generalmente preservata. Tuttavia, non si può escludere completamente una riduzione della sensibilità del capezzolo o dell’areola. Le cicatrici, invece, dipendono dalla qualità della pelle e dal processo di cicatrizzazione individuale.

Recupero e raccomandazioni post-operatorie

Nel mese successivo all’intervento, è essenziale seguire alcune precauzioni per favorire una guarigione ottimale: evitare di sollevare pesi, ridurre i movimenti intensi e sospendere l’attività sportiva. Queste misure aiutano a prevenire complicazioni e a migliorare il risultato estetico.

L’operazione non rappresenta solo un miglioramento estetico, ma ha un impatto significativo sulla qualità della vita delle pazienti, alleviando dolori cronici e disagi quotidiani. L’aumento delle richieste per la riduzione mammaria riflette una crescente consapevolezza delle possibilità offerte dalla chirurgia plastica per migliorare il benessere fisico e mentale.

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