Le microplastiche sono ovunque

(Bbc) Studi rivelano che le microplastiche stanno colonizzando il nostro organismo presenti in organi vitali e con possibili collegamenti con malattie cardiovascolari e neurodegenerative.

Le microplastiche sono ormai ovunque: nei nostri cibi, nell’acqua che beviamo, nell’aria che respiriamo. E, inevitabilmente, sono finite anche nei nostri corpi. Gli scienziati le hanno trovate nel sangue, nella saliva, nel latte materno e persino nelle ossa. Ma qual è il vero impatto sulla nostra salute? L’archivio storico di Rothamsted Research, in Inghilterra, raccoglie campioni di terreno dal 1843. Questi “testimoni del tempo” mostrano chiaramente come le microplastiche abbiano iniziato ad apparire negli anni ’20 del Novecento, con un’impennata dagli anni ’60. Oggi si stima che ogni persona ingerisca fino a 52.000 particelle di microplastica all’anno, sei volte di più rispetto al 1990.

Nel 2024 e 2025, una serie di ricerche hanno lanciato l’allarme nella comunità scientifica. Ricercatori cinesi hanno scoperto microplastiche nelle ossa e nei muscoli scheletrici di pazienti sottoposti a interventi chirurgici. In Italia, scienziati hanno trovato queste particelle nelle placche arteriose di persone con malattie cardiovascolari: chi le aveva presentava un rischio 4,5 volte maggiore di infarto, ictus o morte improvvisa.

Anche nel cervello

Ma la scoperta più inquietante è arrivata a febbraio 2025: le microplastiche sono state identificate nel cervello umano. I pazienti morti con demenza ne avevano fino a 10 volte di più rispetto a quelli senza la malattia. “Siamo rimasti scioccati”, ha dichiarato Matthew Campen, tossicologo dell’Università del New Mexico che ha guidato lo studio.

All’inizio del 2025, otto coraggiosi volontari hanno partecipato al primo “human challenge trial” con le microplastiche, bevendo deliberatamente soluzioni contaminate in un laboratorio di Londra. I risultati, ancora da pubblicare, forniranno per la prima volta dati concreti su come queste particelle vengono assorbite dal nostro organismo.

Un nemico complesso e sfuggente

Il problema delle microplastiche è particolarmente insidioso perché non si tratta di una sostanza unica. Una bottiglia d’acqua può contenere fino a 240.000 particelle diverse, di sette tipi di plastica differenti. Alcune assorbono tossine ambientali, altre interferiscono con gli ormoni, altre ancora possono trasportare geni di resistenza antimicrobica.

Gli esperti ritengono che le microplastiche non causino danni immediati come l’amianto, ma agiscano piuttosto come un fattore aggravante che, nel tempo, può accelerare l’invecchiamento, promuovere l’infiammazione cronica e aumentare il rischio di tumori.

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