Le fantasie sessuali del 2025

(El Pais) Tra tabù infranti, tecnologia e nuovi desideri sembra trionfare l’idea che la fantasia non deve avere cancelli.

Nel 2025, l’immaginario erotico collettivo si mostra sempre meno prigioniero dei tabù, aprendosi a nuovi confini e ridefinendo anche i “classici” delle fantasie. A catalizzare il dibattito quest’anno è stata una scena della nuova stagione di “The White Lotus”: un trío fra due fratelli e una terza donna, culminato in un momento intimo tra i due uomini, ha scosso i social, dividendoli tra chi denuncia la deriva morale e chi, invece, ne esalta la libertà giocosa. Il trío, infatti, si conferma la fantasia più citata in tutti i sondaggi europei, con il 57% degli spagnoli che sogna spesso questa esperienza. L’elemento tabù, come l’incesto o il fauxcest (finzione dell’incesto fra “fratelli” non realmente imparentati), continua a esercitare fascino soprattutto in ambito narrativo e pornografico, più come raffinata escursione del desiderio che come reale intenzione di trasgressione.

Il ritorno dei “classici”: dominazione e trío

Se da un lato la fantasia del trío regge salda, altrettanto vitali restano i giochi di dominazione e sottomissione. Secondo le ricerche, il 58% delle donne e il 37% degli uomini spagnoli ammette di essere attratto da pratiche di sottomissione. È interessante però notare che oggi anche i cosiddetti “machi alfa” – celebrati pubblicamente per carisma e forza – tendono a ricercare ruoli più passivi a letto, forse proprio come contrappeso alla pressione dei ruoli sociali. Questa curiosa inversione dei ruoli riflette la tendenza ad abbattere lo stigma sulle preferenze, grazie anche a un’educazione (formale e informale) più aperta e inclusiva.

Peculiarità personali e nuove frontiere

L’orizzonte si allarga anche alle “peculiarità” individuali. Si supera il concetto di feticcio, preferendo parlare di una mappa erotica unica per ciascuno: la voce, l’odore, le narici, fino alle ascelle (protagoniste di veri fenomeni virali), ai palloncini, agli elementi naturali (dendrofilia) e a quei piccoli oggetti o rituali che creano intimità e desiderio. Le tecniche di privazione sensoriale, come l’uso di manopole, bende, cuffie per l’isolamento, o il bondage raffinato del shibari giapponese, sono le nuove frontiere di una sottomissione “livello 2”, che privilegia il controllo consensuale e la ricerca artistica del piacere.

IA e chat erotiche: la tecnologia diventa partner

La svolta più significativa riguarda però l’ingresso massiccio della tecnologia nelle dinamiche erotiche. L’intelligenza artificiale alimenta la nuova generazione di sex toys e, ancora di più, di chatbot erotici – come Replika, Character.Ai e Talkie – capaci di adattarsi alle preferenze dell’utente e offrire incontri virtuali senza limiti né giudizi. Si può scegliere di chattare con personaggi famosi, avatar ideali o persino androidi ribelli, un fenomeno trainato anche da serie tv di successo. La creazione di mondi alternativi e sexuality “on demand” può essere terapeutica, ma solleva anche interrogativi etici: le IA spesso producono estetiche iper-idealizzate e rischiano di perpetuare stereotipi discutibili.

Il valore delle fantasie

In definitiva, quello che emerge è una società che sempre più accetta le proprie fantasie come parte sana del desiderio e della crescita individuale, senza necessariamente volerle trasformare in realtà. Se la cultura audiovisiva cavalca volutamente il tabù come motore narrativo – Hollywood sdogana ormai il fauxcest e la vorarefilia (fantasia di divorare il partner) – la vera conquista è forse il diritto di fantasticare senza giudizio: lo spazio privato dove sogni e realtà rimangono chiaramente distinti, ma ugualmente legittimi

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