(El Mundo) Per secoli, il piacere femminile è rimasto avvolto nel silenzio, in secondo piano rispetto a quello maschile. Le donne hanno preso consapevolezza del loro diritto al piacere, abbattendo tabù radicati nella società.
Secondo il XII Barómetro Control, che analizza le abitudini sessuali degli spagnoli tra i 18 e i 58 anni, il 67% delle donne ammette di avere difficoltà a raggiungere l’orgasmo, rispetto al 33% degli uomini. Non a caso, il 56% delle intervistate ha dichiarato di aver finto il clímax almeno una volta, spesso per evitare di deludere il partner o per terminare il rapporto.
Il crescente interesse per il piacere femminile si riflette anche nell’uso sempre più diffuso di sex toys: un’indagine della società Womanizer rivela che quasi la metà delle donne tra i 18 e i 52 anni ha usato giocattoli sessuali con il partner e che il 40% ne parla apertamente con amici. Tuttavia, l’uso di questi strumenti non è sufficiente a smantellare secoli di ignoranza e pregiudizi sulla sessualità femminile.

Miti ancora molto diffusi
La sessuologa Melanie Eichhorn sottolinea come i miti sul desiderio femminile e sulla complessità dell’orgasmo siano ancora diffusi. La scarsa ricerca scientifica ha favorito la disinformazione, ma oggi sappiamo che il clitoride è l’epicentro del piacere femminile. Studi recenti hanno dimostrato che la stimolazione vaginale attiva la struttura interna del clitoride, superando la vecchia dicotomia tra orgasmo “clitorideo” e “vaginale”. Anche il cosiddetto “punto G” è stato messo in discussione, sostituito dal concetto di “zona CUV” (clitoride, uretra e vagina), un complesso di tessuti erogeni.

Il ruolo del cervello
Il cervello gioca un ruolo chiave nella risposta sessuale femminile: la stimolazione di una zona erogena attiva specifiche aree cerebrali, rendendo possibile l’orgasmo anche senza stimolazione genitale diretta. Alcune donne con lesioni spinali, ad esempio, possono raggiungere il piacere attraverso il nervo vago, senza l’intervento della colonna vertebrale. La comunicazione sessuale resta una sfida: che si tratti di un cunnilingus o di altro, le donne devono sentirsi libere di esprimere le proprie preferenze. Ma la rivoluzione dell’intimità femminile è appena iniziata.