(Le Figaro) Non c’è bisogno di rovinarsi per acquistare uno smartphone di prestigio, performante nella fotografia e nell’intelligenza artificiale.
Nel 2025, per distinguersi in società, è meglio allontanarsi dagli standard del mercato, Apple e Samsung in primis, per ripiegare su outsider a volte sorprendenti. Si distinguono per funzionalità innovative, design dirompenti e, naturalmente, prezzi attraenti. Non è necessario spendere 2.000 euro per un iPhone 16 Pro Max o un Galaxy S25. Esistono alternative di alta gamma tra 500 e 900 euro. Il costo rimane elevato ma garantisce di beneficiare del meglio della tecnologia del momento.
Queste offerte sono fornite da marchi cinesi, ad eccezione dei Pixel dell’americana Google. Hanno in comune il fatto di funzionare esclusivamente con il sistema Android, di proprietà di Google. Gli utenti abituali ritroveranno facilmente i loro punti di riferimento anche se alcuni modelli dispongono di sovrapposizioni software, più legate all’estetica che alla pura ergonomia.

Buona notizia, tutti questi dispositivi beneficiano dell’intelligenza artificiale fornita da Gemini, l’IA integrata in Android. A seconda del modello, della potenza del suo chip e della quantità di memoria (anche se le elaborazioni complesse vengono eseguite sui server di Google), ora consente di riassumere un libro o di rivedere i compiti filmando la copertina o la pagina del corso (Gemini può porre domande allo studente).
È possibile ottenere informazioni su un monumento, un ristorante, un luogo, un parco nelle vicinanze, semplicemente puntando la fotocamera del telefono. Senza dimenticare le azioni tradizionali come il ritocco delle foto, la cancellazione di un intruso in una foto, la risposta a domande pratiche o culturali o anche la ricerca di itinerari per un viaggio.
Nothing 3a Pro

Primo candidato di questo confronto, il Nothing 3a Pro fa la differenza grazie a un design trasparente che lascia intravedere una parte della sua elettronica. Il sistema operativo Android è integrato da un’interfaccia utente molto riuscita, che declina il tema del pixel per evocare l’universo dei videogiochi. Un pulsante laterale permette di accedere immediatamente all’assistenza dell’intelligenza artificiale.
Siamo stati sedotti dalla sua posizione fuori dai sentieri battuti, in particolare dalla sua interfaccia pulita monocromatica. Il pulsante dedicato all’IA consente di scattare foto o memo della vita quotidiana (un abito in un negozio, un’idea per le vacanze…) e di organizzarli in modo intelligente in uno spazio dedicato. Anche in questo caso, ci si allontana dagli usi tradizionali dell’IA (ritocco foto, riassunto delle email…) per concentrarsi su uno strumento utile nella vita di tutti i giorni.
Se lo schermo si è rivelato di buona fattura, il comparto fotografico (grandangolo, ultragrandangolo, zoom x3) rimane comunque indietro, onorevole ma non all’altezza dei pesi massimi del mercato. Allora perché fare un blocco fotografico così ingombrante? Il Nothing 3a Pro sedurrà i geek, i giovani e tutti gli allergici agli standard.
Google Pixel 9a

Poco più costoso, il Google Pixel 9a rappresenta la versione low cost del Pixel 9, rinomato per la sua competenza fotografica e il suo uso ottimizzato dell’IA. Il 9a solca lo stesso solco mostrando un case elegante e leggero (186 g), sormontato da un modesto doppio sensore (48 megapixel e ultragrandangolare 13 megapixel), discretamente integrato. Ancora una volta, Google dimostra la sua agilità nell’elaborazione delle foto producendo immagini leggermente meno definite che con il Pixel 9 e i suoi concorrenti.
Schermo, foto o video: tutto è molto buono ma non eccellente. Inoltre, beneficia delle funzioni essenziali dell’IA Gemini (gomma magica, migliore scatto, ritocco magico…) pur rinunciando, forse a causa della mancanza di memoria, al riassunto delle chiamate vocali o alla ricerca negli screenshot. Rimane un dispositivo compatto e potente che soddisferà gli utenti che non cercano di spingere il proprio smartphone al limite.
Realme GT 7

Dotato di un’imponente batteria da 7000 mAh e di un sensore fotografico all’avanguardia (IMX906), il Realme GT 7 è stato progettato come un “killer” di smartphone premium. In pratica, garantisce un’autonomia record di 2 giorni e una carica dall’1 al 100% in soli 40 minuti grazie al primo caricatore da 120 W. Il suo sensore permette di scattare fino a 50 foto al secondo per catturare i momenti decisivi. Abbiamo apprezzato molto la sua rassicurante autonomia e il suo blocco fotografico nero (50 MP, tele 50 MP, ultragrandangolare 8 MP), armoniosamente integrato nell’insieme.
Durante i nostri test, ha prodotto foto sublimi con il sensore principale, rivaleggiando con l’iPhone 16 Pro Max. Anche i video si sono rivelati dello stesso livello, a condizione di fare a meno dell’ultragrandangolo (che rimane comunque onorevole). Unici nei, una resa audio un po’ aspra e una tendenza a surriscaldarsi nei videogiochi. Una buona alternativa con un prezzo contenuto.
OnePlus 13

Dotato di un immenso schermo da 6,82 pollici con frequenza di aggiornamento adattiva, di un triplo sensore fotografico versatile da 50 MP e di una ricarica rapida da 100 W (50 W senza fili), il OnePlus 13 beneficia anche dell’esperienza dello svedese Hasselblad per la gestione dei colori delle foto. All’uso, queste ultime mostrano un equilibrio perfetto e beneficiano di una profusione di impostazioni. Peccato che la nitidezza rimanga leggermente inferiore agli standard imposti dai migliori, tanto più che lo schermo non soffre di alcun difetto.
Abbiamo apprezzato la sua ricarica rapida ma abbiamo rimpianto il suo peso imponente (213 g) e il suo blocco fotografico ingombrante. Questi sono solo i difetti delle sue qualità. Se cercate un equilibrio tra prestazioni, qualità dello schermo e capacità fotografiche, questo è il prodotto che fa per voi.