(New York Times) Bere latte rende davvero le ossa più forti? Non è detto. Studi contrastanti e interessi dell’industria mettono in dubbio il mito del latte come alimento essenziale.
Per decenni, il latte è stato presentato come un alimento fondamentale per la salute, soprattutto per le ossa. Campagne pubblicitarie e programmi scolastici hanno ripetuto che bere latte aiuta a costruire ossa forti grazie al suo alto contenuto di calcio: una tazza di latte intero ne contiene circa 300 milligrammi. La raccomandazione di bere tre tazze al giorno si basava su questa logica. Ma oggi quella narrazione poggia su studi a breve termine e su pressioni dell’industria lattiero-casearia.
Il calcio è senza dubbio essenziale: serve non solo per la salute di ossa e denti, ma anche per il corretto funzionamento di muscoli, nervi e cuore. Le linee guida nutrizionali statunitensi raccomandano agli adulti un consumo giornaliero di 1.000-1.200 mg di calcio, ma questa soglia è dibattuta. Nel Regno Unito, ad esempio, la dose consigliata è di soli 700 mg. Studi clinici hanno mostrato che aumentare l’assunzione di calcio in persone carenti può migliorare la densità ossea fino al 3%, ma tale aumento è troppo modesto per ridurre in modo significativo il rischio di fratture. Inoltre, i benefici si mantengono solo se il consumo extra di calcio è quotidiano e continuativo.

Ricerche poco profonde
L’idea di aver bisogno di grandi quantità di calcio nasce da ricerche di breve durata, mentre un’analisi di 79 studi sul latte pubblicati tra il 1999 e il 2003 ha rivelato che oltre un terzo era finanziato dall’industria casearia. Ancora più sorprendente, alcune ricerche indicano che i Paesi con il consumo più basso di latte hanno anche i tassi più bassi di fratture al femore. Altri studi non hanno trovato alcun legame tra consumo di latte e riduzione del rischio di fratture.
Alcuni gruppi, però, hanno bisogno di più calcio: bambini e adolescenti (9-18 anni) per lo sviluppo osseo, e gli over 50, perché con l’età il corpo assorbe meno calcio e ne perde di più attraverso le ossa. Uno studio del 2021 su oltre 7.000 anziani in Australia ha mostrato che chi ha aumentato il consumo di latticini da due a 3,5 porzioni al giorno ha avuto un rischio di fratture ridotto del 33% e un calo degli incidenti dell’11% in due anni.

Tante alternative
Il latte è una fonte comoda di calcio, proteine, potassio e fosforo, ma non è l’unica. Tofu, pesce con le lische (come le sardine), verdure a foglia verde e succhi fortificati sono valide alternative. I prodotti fermentati come yogurt e formaggi potrebbero essere ancora migliori: sono più digeribili, supportano il microbiota intestinale e sono associati a un minor rischio di fratture. Un etto e mezzo di cheddar, ad esempio, contiene quanto un bicchiere di latte.
In sintesi: se vi piace il latte, potete berlo. Ma se non lo tollerate o non vi piace, non è un problema. Ci sono tanti altri modi per prendersi cura delle vostre ossa.