(mynewsroom.it) Un vero boom dell’aromatizzazione dell’acqua tra salute, sostenibilità e business milionario per ottenere versioni smart.
L’acqua del rubinetto non basta più. Dietro un gesto semplice come bere, si sta consumando una vera e propria rivoluzione di mercato: quella delle acque aromatizzate in versione “smart”. Capsule olfattive, losanghe effervescenti, gocce concentrate e fiale portatili stanno conquistando le borse, i frigoriferi e i social media di migliaia di consumatori, trasformando l’idratazione in un’esperienza sensoriale, salutare… e socialmente condivisibile.
Marchi come Air Up, Waterdrop, Hydratis, Idrologia, Eau Exquise e persino Ricola – che ha lanciato a inizio agosto le sue caramelle da sciogliere in acqua – stanno cavalcano l’onda di un trend in crescita. Il messaggio è chiaro: rendi l’acqua più buona, e ne berrai di più. Un argomento potente, soprattutto quando studi rivelano ad esempio che il 78% dei francesi non beve abbastanza acqua e quasi il 60% lo farebbe di più se il sapore fosse più piacevole.
La forma è nuova: niente più bottiglie di plastica piene di zuccheri e additivi, ma prodotti concentrati, sostenibili e “nomadi”. Una losanga, una goccia o una capsula possono aromatizzare litri di acqua, riducendo l’impatto ambientale. Le bottiglie, spesso in colori pastello e design accattivante, ricordano le celebri Stanley Cup, simbolo di status negli Stati Uniti. Il marketing punta tutto su benessere, idratazione e stile di vita sano: nascono così le “acque funzionali”, con nomi come “Vitality”, “Glow” o “Immunity”, che evocano più un trattamento di bellezza che una semplice bevanda.

Tanto marketing
Ma dietro l’aura di salute, c’è spazio anche per il marketing. Se alcuni brand aggiungono vitamine, cromo o biotina, i nutrizionisti restano scettici: le vitamine sono soprattutto per il marketing. L’idratazione vera si fa con l’acqua. Eppure, il fenomeno attecchisce. Inflencer come Inoxtag o coppie di content creator come @jimmy_laura_astuces promuovono questi prodotti come soluzioni pratiche e trendy, soprattutto per chi vuole ridurre il consumo di bibite zuccherate. Waterdrop e Air Up, entrambi di origine tedesca – un Paese ad alto consumo di soft drink – puntano proprio a disintossicare i consumatori dalla soda, offrendo sapori forti come cherry spritz o limonata rosa, con pochissime calorie.
Air Up, in particolare, gioca la carta della tecnologia: le sue capsule non aromatizzano l’acqua, ma “ingannano il cervello” attraverso il retto-olfatto. Grazie a una paglia speciale, l’aria che passa attraverso la capsula crea l’illusione del gusto, senza zuccheri né additivi: è una tecnologia brevettata che vuole rivoluzionare il modo di bere.

Un mercato sempre più ricco
Sul piano economico, i numeri sono incoraggianti. Idrologia ha venduto 1,5 milioni di losanghe in un anno, con un tasso di fidelizzazione del 40%. Eau Exquise mira a un fatturato di 1 milione di euro nel 2024, dopo averne fatturati 200.000 l’anno precedente. Air Up conta già 10 milioni di consumatori nel mondo. Il mercato globale delle acque funzionali cresce del 6% annuo, e per alcuni player il mercato potenziale potrebbe raggiungere i 70 milioni di euro entro il 2031.
Tuttavia, restano dubbi: la presenza di edulcoranti, seppur in piccole quantità, e l’efficacia di alcuni “benefici” promessi sollevano perplessità. E il prezzo – fino a 12 euro per una fiala di gocce – non è alla portata di tutti.
In sintesi, l’aromatizzazione dell’acqua non è solo una moda: è un business in ascesa che unisce salute, sostenibilità e desiderio di benessere. Ma come avverte chi lo ha inventato, “l’unica soluzione per idratarsi è bere acqua”. Tutto il resto è sapore. E marketing.