By Paolo Bonanni(Wall Street Journal) Il trattamento con la terapia della luce rossa (fotobiomodulazione ) sta guadagnando popolarità ma è ancora presto per dire se sia una buona cosa.
Questo trattamento, un tipo di terapia della luce chiamata fotobiomodulazione, prevede l’esposizione del corpo a bassi livelli di luce rossa o vicino all’infrarosso. Si ritiene che possa aiutare gli utenti a perdere peso, sembrare più giovani e bilanciare l’umore. Sta spuntando ovunque, dalle spa degli hotel agli alveari europei.
Sebbene la ricerca mostri alcune promesse in alcuni settori come la dermatologia, è troppo presto per dire che fornisce chiaramente benefici per la salute più ampiamente, nonostante i numerosi prodotti venduti che sembrano suggerire il contrario.
Gli effetti della radioterapia
I ricercatori dell’Università di Buffalo hanno scoperto che le terapie con luce rossa e vicino all’infrarosso riducevano gli effetti collaterali della radioterapia, inclusi danni alla pelle e infiammazioni. In una clinica del Massachusetts General Hospital, i pazienti con disturbi dell’umore e cognitivi stanno anche testando il trattamento. Dosi variabili alla fronte hanno aiutato i pazienti con depressione a trovare sollievo dai comuni effetti collaterali degli antidepressivi.
Si ritiene che la luce rossa funzioni penetrando nella superficie della pelle e aumentando l’energia delle cellule cerebrali, l’ossigeno e il flusso sanguigno per aiutarle a sparare più velocemente.
Api e animali non bastano
Si è anche studiato se la luce rossa potesse aiutare le api a essere più sane e produttive di fronte a fattori di stress crescenti, dai pesticidi ai cambiamenti climatici. Le api a luce rossa sono vissute più a lungo e si sono riprese meglio dall’esposizione ai pesticidi e dalle condizioni meteorologiche estreme. Hanno anche prodotto miele di un colore più scuro, suggerendo che potrebbero aver volato più lontano verso colture diverse.
Molti dei risultati della ricerca sulla terapia della luce rossa sono negli animali e questi non sempre si traducono nelle persone. Gli studi sulle persone tendono ad avere campioni di piccole dimensioni e mancano di parametri chiari e standardizzati su fattori come la durata del trattamento e il dosaggio.