La seconda morte di George Floyd

(La Vanguardia) Il sogno di giustizia scaturito dalla morte di George Floyd è stato soffocato ancora una volta, questa volta da una deriva politica che nega i progressi e riaccende le fiamme della divisione razziale.

A cinque anni dalla sua scomparsa, le speranze di giustizia e uguaglianza nate dalla morte di George Floyd sembrano svanire. La nuova amministrazione Trump annulla i progressi, riaccendendo il dibattito sulla brutalità poliziesca e la questione razziale in America.

Era il 25 maggio 2020 quando il nome di George Floyd divenne il simbolo di una nazione in rivolta. Il suo soffocamento sotto il ginocchio di un agente di polizia bianco a Minneapolis scatenò un’onda di proteste globali e la promessa di un cambiamento radicale nella lotta contro la brutalità poliziesca e il razzismo sistemico. Oggi, cinque anni dopo, molti temono che quella speranza sia morta una seconda volta.

Un’America divisa e preoccupata

L’eco di “Non riesco a respirare” risuonò in ogni angolo degli Stati Uniti e oltre, alimentando il movimento Black Lives Matter e portando a richieste di riforma della polizia, de-finanziamento e una maggiore attenzione alla diversità, all’equità e all’inclusione (DEI). Ma l’ottimismo di quei giorni sembra ora un lontano ricordo. L’ascesa di Donald Trump e la sua nuova amministrazione, entrata in carica dopo le elezioni del novembre 2024, stanno attuando una politica che molti definiscono regressiva, ossessionata dallo stigmatizzare tutto ciò che suona come diversità, equità e inclusione.

Proprio alla vigilia di questo quinto anniversario, l’amministrazione Trump ha annunciato che il Dipartimento di Giustizia sta eliminando la supervisione sugli agenti di polizia locali accusati di abusi, una decisione che riguarda oltre venti dipartimenti di polizia, incluso quello di Minneapolis, precedentemente sotto inchiesta per violazioni dei diritti civili. Questo segna un netto arretramento rispetto ai tentativi di riforma post-Floyd.

La cruda realtà: più violenza, meno responsabilità

I dati attuali suggeriscono un aumento degli omicidi commessi dalla polizia rispetto al periodo precedente la morte di George Floyd, con le persone di colore che rimangono le vittime predominanti.

Le promesse di un’America più giusta e inclusiva sembrano svanire di fronte a una realtà in cui il suprematismo bianco sta guadagnando terreno. Molte aziende, intimidite dalle minacce dell’amministrazione, hanno fatto marcia indietro sulle loro politiche di diversità. Cosa resta delle speranze accese da quella tragedia, e quanto a lungo l’America potrà ignorare il suo “peccato originale” senza pagarne il prezzo?

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