(Times) “Vogue” ne annuncia la scomparsa: il termine “chic” è stato svuotato dal troppo uso sui social e tradito dalle grandi maison. Ma c’è chi giura che la parola più elegante della moda tornerà.
Lutto nel mondo della moda: “chic” è ufficialmente morta. L’annuncio, asciutto e privo di cerimonie, è apparso tra le pagine di “British Vogue”, dove la giornalista Lauren O’Neill ha decretato la fine di una delle parole più emblematiche dell’eleganza. “È ora di suonare la campana a morto per chic”, ha scritto, spiegando che il termine, un tempo sinonimo di sobrietà raffinata e gusto impeccabile, è stato inflazionato fino alla sua completa perdita di significato.
Sui social media, “chic” è diventato un’etichetta generica, svuotata di valore, utilizzata per descrivere tutto — dai cocktail ai pub con giardino, fino al semplice avere degli hobby. Il risultato? Un termine ormai sbiadito, ridotto a sentimento vago e privo di sostanza.

Un concetto superato
Anche a New York, una volta tempio dello stile con icone come Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” o la Carrie Bradshaw di “Sex and the City”, si registra lo stesso verdetto: chic è un concetto superato. La scrittrice Amy Odell, esperta di moda e biografa di Anna Wintour, punta il dito contro l’avidità dell’industria: “Le case di moda aumentano i prezzi senza migliorare la qualità. Chanel è quella che ha ricevuto le critiche peggiori”.
I social sono pieni di denunce contro la scarsa qualità dei prodotti, persino da parte di clienti abituali del marchio. Titoli come “Chanel Bag Nightmare” spopolano su YouTube, e molti concordano: “Questo non è chic”. Persino la leggendaria Birkin di Hermès, simbolo assoluto di status e raffinatezza, è oggi associata a immagini social troppo sfacciate, come il party parigino di Lauren Sanchez, compagna di Jeff Bezos. “È la fine della Birkin”, ha sentenziato Odell.

La fine del romanticismo
Il cambiamento è culturale: nell’epoca dei miliardari esibizionisti, chic non trova spazio. Un insider italiano, anonimo ma diretto, ha commentato: “Le grandi maison hanno ucciso il romanticismo, come nel calcio. Ormai è tutto in mano ai miliardari del Golfo”.
Una parola nata nel XIX secolo, odiata già da Baudelaire per la sua “bizzarria orrenda”, ha fatto un lungo viaggio da Parigi a Manhattan, dai salotti eleganti ai feed di Instagram. Oggi, forse, non muore davvero. Semplicemente, si ritira dalle scene in attesa che qualcuno, in un futuro non troppo lontano, la riporti in auge con la grazia di un drappeggio perfetto.