(Le Figaro) Il mondo della birra è in fermento dopo la notizia di un presunto furto di 400 barili di Guinness in Inghilterra, un caso che si inserisce in un contesto di carenza di stout irlandese.
Un furto, avvenuto lo scorso dicembre in un magazzino nel Northamptonshire, avrebbe sottratto ai pub britannici oltre 35.000 pinte di birra, proprio mentre la domanda di Guinness stava raggiungendo livelli record. Tuttavia, il giallo si infittisce: la denuncia del furto non risulta alle autorità, mentre le informazioni sul caso sono vaghe e basate su una fonte anonima.
Secondo la ricostruzione iniziale pubblicata dal Guardian, ignoti avrebbero sottratto 400 barili da 50 litri da un camion appartenente a un subappaltatore della catena di fornitura di Diageo, la multinazionale proprietaria di Guinness. Ma qualcosa non torna: la polizia afferma di non aver ricevuto alcuna segnalazione di furto.

Il caso in mezzo a una… crisi di Guinness
L’attenzione mediatica sul presunto furto arriva in un momento critico per la Guinness, che da mesi registra scorte limitate nei pub britannici a causa di una domanda senza precedenti. La birra, storicamente apprezzata da un pubblico adulto, è diventata un fenomeno di tendenza tra i giovani, grazie alla promozione sui social media e al coinvolgimento di celebrità.
Influencer come Kim Kardashian hanno contribuito a rilanciare l’iconica stout irlandese, mentre sfide virali su TikTok, come il gioco “Split the G” (bere la giusta quantità di Guinness per far scendere il livello del liquido esattamente a metà del logo), hanno reso la birra un culto per la Gen Z. Secondo i dati di CGA di NIQ, tra agosto e ottobre 2024, il consumo di Guinness tra i 18-34enni è aumentato del 21%.

Strategia o coincidenza?
Alcuni sospettano che la carenza non sia casuale, ma piuttosto una strategia di mercato per garantire che Guinness abbia abbastanza scorte per il Torneo Sei Nazioni di rugby, in cui è sponsor ufficiale. Questo evento, che inizierà il 31 gennaio, è un periodo chiave per i pub britannici, e molti proprietari sperano che le forniture tornino alla normalità in tempo per la competizione.
Guinness ha sempre avuto un’identità forte, nata nel 1759 e consolidata dalla diaspora irlandese. Il successo attuale tra i giovani ricorda il boom degli anni ’90, quando era considerata la birra “alternativa” delle nuove generazioni. Oggi, il legame di Guinness con la cultura pop e lo sport ne rafforza la popolarità. Oltre a sponsorizzare il Sei Nazioni, ha recentemente collaborato con il brand di moda Loewe per lanciare una linea di maglioni ispirati alla birra.