(Le Figaro) Il Louvre è in crisi e La Gioconda ne è al centro, assediata ogni giorno da migliaia di visitatori, generando ingorghi e frustrazione. E Macron annuncia un ambizioso piano di rinnovamento.
Il celebre dipinto di Leonardo da Vinci, conservato in una teca blindata isotermica, attira ogni giorno migliaia di visitatori, generando ingorghi nella Salle des États. Il pubblico, costretto a lunghe attese, si trova di fronte a un quadro protetto da vetro spesso, lontano più di tre metri, con una visibilità ridotta a pochi secondi. La direttrice del museo, Laurence des Cars, ha definito la situazione insostenibile, spingendo il presidente francese Emmanuel Macron ad annunciare un ambizioso piano di rinnovamento del Louvre entro il 2031.

Altri capolavori in secondo piano
La Salle des États, la più grande del Louvre, è diventata un “imbuto” per i visitatori, con folle concentrate unicamente sulla Gioconda, mentre altri capolavori, come Le Nozze di Cana di Veronese, passano inosservati. La disposizione attuale del dipinto è stata più volte criticata dai curatori del museo, ma modificarla si è rivelato un compito arduo. La teca di sicurezza rende difficoltoso lo spostamento, mentre il pannello di pioppo sottile su cui è dipinta l’opera è estremamente fragile, con una fessura visibile sul retro.
Ogni ipotesi di trasferimento ha finora incontrato ostacoli. Nel 2019, un tentativo di spostare il quadro temporaneamente nell’ala Richelieu non ha ridotto le code. In passato, l’idea di una mostra itinerante nelle regioni francesi è stata scartata per via degli elevati costi assicurativi e dei rischi per l’integrità del dipinto. Macron ha dichiarato che il piano sarà finanziato senza gravare sui contribuenti, utilizzando biglietteria, sponsorizzazioni e fondi del Louvre Abu Dhabi. Tuttavia, secondo stime non ufficiali, l’intero progetto potrebbe costare tra 700 e 800 milioni di euro.

Il progetto di riforma del Louvre
Per affrontare la crisi, Macron ha annunciato una “rinascita” del Louvre (visitato ogni anno da circa 10 milioni di persone), con tre misure chiave:
Un nuovo ingresso al museo, per risolvere il caos dell’attuale accesso attraverso la piramide di vetro progettata da Ieoh Ming Pei nel 1989, oggi considerata inadatta al flusso di visitatori.
Un’esposizione separata per La Gioconda, con una sala dedicata che permetterebbe una fruizione migliore dell’opera e una redistribuzione del pubblico.
Aumento dei prezzi per i visitatori extra-UE dal 2026, per generare nuovi fondi e finanziare il progetto.