(El Pais) Molto spesso i social network distorcono la percezione finanziaria dei giovani con una percezione negativa della propria situazione economica.
Un fenomeno in crescita colpisce quasi la metà dei giovani statunitensi e, secondo gli esperti, potrebbe estendersi anche alla Spagna: la “dismorfia del denaro”. Si tratta di una percezione alterata e negativa della propria situazione economica, causata principalmente dall’esposizione costante a vite apparentemente perfette e ricche di lusso sui social network come Instagram o TikTok.
Secondo un recente studio negli Stati Uniti, il 43% della Generazione Z e il 41% dei millennials riconoscono di soffrire di questa distorsione finanziaria. Nonostante molti mantengano risparmi ragionevoli — il 37% ha più di 10.000 dollari messi da parte e il 23% oltre 30.000 — quasi la metà si sente economicamente in ritardo rispetto ai coetanei, intrappolata in un confronto costante con immagini di successo e abbondanza. Questo divario si traduce in conseguenze pratiche negative: il 95% di chi soffre di dismorfia finanziaria ammette che questa influenza le proprie decisioni economiche, da una spesa eccessiva fino alla rinuncia a obiettivi importanti come comprare una casa.

Dal fisico ai soldi
Il fenomeno è simile alla nota dismorfia corporea, che distorce la percezione della propria immagine fisica; qui la distorsione riguarda la valutazione della situazione finanziaria. La continua esposizione di case lussuose, viaggi, cene costose e oggetti pregiati sui social crea un miraggio, poiché gran parte di queste immagini riflette privilegi reali di una minoranza o presenta una realtà fittizia.
In Spagna la situazione non è molto diversa. Solo il 7% dei giovani spagnoli ha considerato il 2024 un buon anno dal punto di vista economico, mentre il 78% della popolazione esprime preoccupazione per l’aumento del costo della vita. Tra le principali cause di ansia economica figurano l’elevato prezzo di beni e servizi, l’incertezza sul futuro e la gestione delle finanze personali, soprattutto tra i giovani.

Il confronto sociale
Gli psicologi collegano questa dismorfia del denaro alla teoria del confronto sociale, che spiega come le persone misurino il proprio valore paragonandosi agli altri. I social network amplificano questa dinamica mostrando modelli di vita ideali, generando sentimenti di insufficienza e bassa autostima. Inoltre, la psicologa sottolinea l’influenza di bias cognitivi, che fanno apparire normali comportamenti poco comuni, come il consumo sfrenato mostrato online.
Per contrastare il problema, la Fondazione Nantik Lum lavora nell’educazione finanziaria con un approccio critico ed emotivo rivolto ai giovani. I suoi esperti raccomandano di coltivare una relazione consapevole con il denaro, fermandosi a riflettere su entrate e uscite reali, e di promuovere spazi dove parlare apertamente di finanze senza giudizi. Così, assicurano, sarà possibile sfatare la realtà distorta dei social e recuperare il diritto a dire “non posso permettermelo” senza sentirsi in colpa.