(Longevity) Dai rituali greci con olio d’oliva e miele alle terme romane, fino al kohl egiziano e ai bagni di latte di Cleopatra: segreti antichi di bellezza che celebravano salute, natura e spirito.
Nell’era dei filtri digitali e degli standard di bellezza effimeri, una silenziosa rivoluzione sta riportando in auge un concetto antico quanto universale: la bellezza come riflesso della salute, dell’armonia interiore e del rispetto per la natura. Dai templi della Grecia antica alle rive del Nilo, le civiltà del passato non vedevano la bellezza come un semplice aspetto estetico, ma come un’arte sacra, legata al benessere del corpo, della mente e dello spirito.
Oggi, mentre il settore della bellezza si confronta con l’eccesso di prodotti chimici e promesse irreali, c’è un ritorno alle origini. Le persone cercano rituali autentici, a base di ingredienti naturali, semplici e sostenibili. Oli, erbe, argille e movimenti consapevoli tornano al centro della routine quotidiana, non per inseguire la perfezione, ma per coltivare una radiosa vitalità interiore. Come insegnano le antiche civiltà, la vera bellezza non invecchia: si nutre, si rispetta e si celebra.
Grecia, proporzioni perfette

In Grecia, la bellezza era governata dalla ricerca dell’equilibrio. Ispirati dal Canone e dal Rapporto Aureo, i Greci idealizzavano proporzioni perfette non solo nelle statue, ma anche nel corpo umano. Per loro, prendersi cura della pelle non era vanità, ma un atto di devozione verso se stessi e il divino.
Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, incarnava un ideale di femminilità che si traduceva in rituali quotidiani: l’olio d’oliva, considerato sacro, veniva usato per idratare, proteggere dal sole e donare luminosità. Il miele, con le sue proprietà antibatteriche, e lo yogurt greco, ricco di probiotici, erano impiegati in maschere per rigenerare e ritardare i segni del tempo. Esfolianti naturali a base di sale marino e succo di melograno completavano una skincare routine sorprendentemente moderna, anticipando di secoli l’attenzione agli antiossidanti.
Roma e le terme collettive

A Roma, la bellezza si fonde con il benessere collettivo. Le terme, vere e proprie spa dell’antichità, erano luoghi di socialità, relax e rigenerazione. Qui si praticava il contrast bathing, il bagno a contrasto tra acqua calda e fredda, oggi riscoperto per stimolare la circolazione e rafforzare il sistema immunitario. I Romani amavano i profumi: zafferano, rosa, mirto e gelsomino non erano solo fragranze di lusso, ma balsami per l’anima. Se la pelle chiara era simbolo di status, si ricorreva a preparati a base di piombo (pericolosi, ma all’epoca ritenuti efficaci). Tra gli ingredienti più curiosi, spiccano sterco di coccodrillo per il colore delle guance e grasso d’oca contro le rughe. Nonostante l’impero sia caduto, molte di queste pratiche sono sopravvissute, tramandate nel tempo.
Egitto e il diritto alla bellezza

In Egitto, la bellezza era un diritto universale e un atto spirituale. Uomini e donne si truccavano con kohl per proteggersi dal sole e da influenze negative, mentre oli vegetali come quelli di mandorla, sesamo e moringa proteggevano la pelle dal clima desertico. Incensi sacri come l’incenso e la mirra non erano solo profumi, ma strumenti di purificazione e cura, usati anche nell’imbalsamazione. Cleopatra, icona eterna di eleganza, amava bagni di latte e miele, scrub con sale del Mar Morto e depilazione con una tecnica simile allo zuccherino, ancora oggi in uso.