(Le nouvel Économiste) Crescita, demografia e strategia diplomatica offrono lezioni all’Unione Europea alle prese con i dazi di Trump.
Mentre l’Europa fatica a uscire dalla stagnazione economica e politica, una visita ufficiale dei 27 commissari UE in India ha offerto un contrasto sorprendente. L’animazione dell’Asia meridionale, con la sua crescita vigorosa e il dinamismo demografico, ha messo in luce le fragilità del Vecchio Continente. E se, invece di impartire lezioni su diritti umani e ambiente, l’Europa guardasse all’India come fonte d’ispirazione?
Con un PIL in crescita del 5,4% nel 2024 – contro lo 0,3% della zona euro – l’India dimostra una vitalità economica che l’Europa ha dimenticato. Negli ultimi dieci anni, una media del 7% annuo ha sollevato milioni di persone dalla povertà, alimentando ottimismo e ambizioni globali.
Ma il vero modello è il mercato unico: la riforma della GST (Goods and Services Tax) del 2017 ha eliminato le barriere tra gli Stati indiani, creando un sistema più fluido di quello europeo, ancora ostaggio di veti nazionali e burocrazia.

Demografia: il vantaggio indiano
L’India, diventata nel 2023 il paese più popoloso al mondo, ha un’età media di 29 anni. L’Europa, invece, invecchia: la sua popolazione è in calo dal 2022, e l’età media supera i 40 anni. Se New Delhi teme di invecchiare prima di arricchirsi, Bruxelles affronta una crisi demografica che minaccia il welfare e la produttività.
L’India, con i suoi 28 Stati, 22 lingue ufficiali e decine di religioni, è riuscita a costruire un’identità nazionale solida. L’UE, un puzzle di 27 nazioni, fatica a trovare coesione. I cittadini europei si sentono prima tedeschi, francesi o catalani, non europei. Il sistema politico indiano, invece, pur con i suoi eccessi di centralismo evita la paralisi decisionale dell’UE, dove i veti nazionali bloccano riforme cruciali.

Digitale e diplomazia: contorsioni da imparare
L’India ha rivoluzionato i servizi pubblici con India Stack, piattaforma digitale che integra identità, banche e burocrazia. Aadhaar, il sistema d’identificazione biometrica, ha reso lo Stato più efficiente: Bruxelles, alle prese con l’e-government, potrebbe prendere appunti.
Sul fronte geopolitico, New Delhi offre un altro insegnamento: l’autonomia strategica. Mentre l’Europa dipende dalla Nato, l’India naviga tra Usa, Russia e Cina senza legarsi a nessuno. L’abbraccio di Modi a Putin nel 2024, nonostante l’avvicinamento a Washington, mostra una flessibilità che Bruxelles – divisa tra atlantisti e sovranisti – invidia.