(Guardian) Il più classico dei cocktail non sembra più dover seguire la richiesta particolare di James Bond ma sta virando verso bicchieri “mini”.
“Shaken, not stirred”, agitato e non mescolato diceva il mitico James Bond parlando di come voleva il suo Martini. Quando si tratta del re dei cocktail una nuova parola è stata aggiunta all’ordine tradizionale: oltre a “scosso” o “mescolato”, i bevitori chiedono sempre più che il loro Martini sia “shrunken, not stirred”, cioè rimpicciolito e non agitato. Piuttosto che il consueto Martini, che parte da 150ml in su, i bar di tutto il Paese servono versioni mini, a partire da un minimo di 30ml, poiché i bevitori mirano a mantenere una testa più chiara e spendere meno.

Piccolo ma sempre caro a Londra
Al Rita, un bar e ristorante frequentato da Dua Lipa nel Soho di Londra, Martini ridimensionati si aggirano intorno ai 100ml. La co-fondatrice di Rita, Missy Flynn, dice che sono progettati per essere finiti in tre o quattro sorsi. “La versione mini apre la tavolozza. È come una bevanda iniziale prima di passare a qualcos’altro come il vino”. I millennial e la generazione Z mostrano meno interesse al bere in eccesso e così i Martini ridimensionati hanno senso. Il Blue Bar al Berkeley di Londra ha introdotto un “martini flight” da 35 sterline che consiste in tre Martini da 35 ml, ciascuno con una nota di degustazione diversa. Nel ristorante farm-to-table Pinch, nel Suffolk, i clienti sorseggiano piccoli Martini in attesa di pizze alla romana. Al gruppo di ristoranti del Regno Unito Dishoom, i cocktail vengono serviti su un centrino in bicchieri coupé da 40 ml.

Basta bicchieri oversize
Ryan Chetiyawardana, che ha fondato i pluripremiati bar londinesi Seed Library e Lyaness, accredita un più ampio rinascimento del Martini grazie proprio alla versione rimpicciolita. E mentre i Martini sono solitamente associati a un prezzo elevato – Il Connaught Bar a Mayfair di Londra serve 16.000 Martini a 26 sterline ogni anno – queste versioni ridimensionate partono da sole 4 sterline. La tendenza risale alle radici del cocktail. Mentre i bicchieri originali erano quasi tascabili, i tempi moderni li hanno ingranditi. Gli ingredienti analcolici in queste bevande costituiscono una percentuale maggiore nella ricetta tradizionale e quindi richiedono un bicchiere più grande. Del resto sembra che “i bicchieri oversize siano sfacciati e si adattino alla cultura del tempo”.