Il dominio degli algoritmi nei mercati finanziari

(El Pais) Il prossimo Warren Buffett non sarà umano perché i mercati finanziari sono dominati da algoritmi che operano in millisecondi.

Nel dicembre 1979, Michael Marcus, un trader californiano, fece una mossa vincente: acquistò 200.000 once d’oro dopo aver appreso dell’invasione sovietica in Afghanistan, guadagnando due milioni di dollari in pochi minuti. Oggi, una tale strategia sarebbe impossibile. I mercati finanziari sono dominati da algoritmi che operano in millisecondi, rendendo obsoleta l’intuizione umana. L’80% delle transazioni nel mercato azionario statunitense nel 2021 è stato eseguito da macchine. Gli algoritmi, privi di emozioni, analizzano migliaia di variabili per identificare tendenze e decidere quando comprare o vendere, basandosi su modelli matematici puri.

L’ascesa del trading algoritmico

Gli algoritmi sfruttano il fatto che i mercati non sono completamente casuali, ma presentano periodi di prevedibilità. Ci sono due modelli principali: il “trend following”, che suggerisce di acquistare titoli in rialzo, e il “mean reversion”, che consiglia di comprare titoli in calo, aspettandosi un rimbalzo. Un esempio emblematico è stato il caso GameStop nel gennaio 2021, quando gli utenti di Reddit hanno fatto salire il prezzo delle azioni, costringendo i fondi ribassisti a liquidare le posizioni. Gli algoritmi, in quel caso, hanno amplificato la volatilità.

Gestori automatizzati

L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando il settore. Il machine learning è utilizzato per analizzare trend, sintetizzare report e identificare pattern. Gli algoritmi non solo eseguono ordini, ma gestiscono portafogli, ottimizzano rischi e bilanciano asset. Ad esempio, Renta 4 offre un gestore automatizzato che crea portafogli personalizzati basati sul profilo di rischio del cliente, con commissioni ridotte (0,25%) e una soglia minima di investimento di soli 100 euro.

I rischi del lato oscuro

Ma l’automazione ha un lato oscuro. I “flash crash”, crolli improvvisi seguiti da rapidi recuperi, sono un fenomeno inquietante. Nel 2022, un errore di un trader di Citi ha scatenato una tempesta nei mercati europei, facendo crollare l’indice svedese dell’8%.

I fondi ETF, replicanti indici come l’S&P 500 o l’Ibex 35, rappresentano l’aspetto più passivo di questa rivoluzione. La domanda crescente di questi prodotti riflette una tendenza verso una gestione del risparmio più individualistica e automatizzata. Tuttavia, l’alta complessità degli algoritmi e la loro interazione imprevedibile pongono sfide significative e la mancanza di trasparenza nei processi decisionali degli algoritmi rende difficile il controllo umano.

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