Il Botox diventa routine

By Paolo Bonanni 13 Agosto 2025 #botox

(Washington Post) Le iniezioni estetiche sono diventate un’abitudine quotidiana per milioni di donne: da trattamento di lusso riservato all’élite a procedura accessibile alla classe media.

Un tempo parlare di Botox era tabù, oggi è diventato ubiquo come fare la manicure. I numeri parlano chiaro: nel 2024 gli Stati Uniti hanno registrato oltre 9,8 milioni di procedure con neuromodulatori (Botox, Dysport, Xeomin), un aumento del 4% rispetto al 2023. Confrontato con i 5 milioni del 2019, la domanda è quasi raddoppiata in cinque anni. Il 94% dei pazienti sono donne che considerano queste iniezioni parte della normale manutenzione estetica, al pari di cerette e trattamenti per capelli.

Le star hanno contribuito a normalizzare il fenomeno. Kim Kardashian ha ammesso di usare “un po’ di Botox”, Lindsay Lohan ha dichiarato che “tutti fanno Botox”. Un cambio radicale rispetto al 2011, quando Megan Fox pubblicò selfie per dimostrare di non aver mai usato il trattamento. Oggi la stessa Fox elenca apertamente tutti i suoi interventi estetici.

La democratizzazione del trattamento

La proliferazione di medical spa e “Botox bar” ha reso il trattamento accessibile a chiunque abbia qualche centinaio di dollari. Carolyn Treasure, co-fondatrice del Botox bar Peachy a New York, offre tariffe flat di 425 dollari per unità illimitate, volendo “democratizzare i neuromodulatori senza compromettere i risultati”. Il trattamento è diventato “commoditizzato”, con ogni salone d’angolo che lo offre, creando una “corsa al ribasso” sui prezzi che può compromettere la qualità.

Il lato oscuro del fenomeno

La sociologa Dana Berkowitz, autrice di “Botox Nation”, evidenzia l’aspetto più problematico: quando le rughe diventano opzionali per chi può permetterselo, “porti la tua classe sociale scritta in faccia”. Sono le donne privilegiate a sentire maggiormente il peso dell’invecchiamento, intrappolate in un ideale di “perfezione senza sforzo”.

Il Botox, originariamente sviluppato per curare problemi oftalmici e approvato per uso cosmetico nel 2002, porta anche rischi medici incluso il botulismo iatrogeno.

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