Il babyccino alla conquista dell’Europa

(Aujourd’hui) Dopo aver spopolato in Australia, Regno Unito e Stati Uniti, la bevanda calda a base di latte montato e cacao sta facendo il suo ingresso anche in Francia.

Sempre più caffè parigini, soprattutto nei quartieri frequentati da famiglie, lo inseriscono nei loro menù. Il babyccino è pensato per i più piccoli: una sorta di “cappuccino senza caffè” che permette ai bambini di imitare i grandi, seduti in terrazza con la loro tazza fumante.

Il babyccino è composto da latte montato servito tiepido, con una spolverata di cacao magro. Niente zucchero aggiunto, niente caffeina. Il prezzo si aggira tra i 2 e i 2,50 euro. L’idea è semplice ma efficace: offrire ai bambini un momento conviviale, simile a quello degli adulti, ma adatto alla loro età. “È come se il piccolo avesse preso il suo caffè, è divertente”, racconta una madre di un piccolo di 3 anni, che ha chiesto il bis dopo averlo assaggiato in un caffè.

Instagrammabile e “kids friendly”

Il babyccino è già un successo sui social, dove le foto delle minitazze spopolano tra influencer e genitori. Secondo gli esperti in innovazione alimentare, la bevanda ha tutte le carte in regola per diventare una tendenza duratura: per ora è diffusa tra le famiglie benestanti, ma potrebbe presto generalizzarsi. Alcune grandi aziende del settore alimentare stanno già valutando di sviluppare prodotti simili, magari senza caffeina ma con un’estetica da “caffè dei grandi”.

A differenza delle versioni anglosassoni, che talvolta contengono decaffeinato, in Francia il babyccino è a base esclusiva di latte. Questo rassicura i genitori, preoccupati per l’assunzione di caffeina nei bambini. Tuttavia, non mancano le voci critiche: si abitua il bambino a un rituale adulto, quando potrebbe semplicemente bere un bicchiere d’acqua.

Il parallelo con il “puppuccino”

Curiosamente, alcuni baristi paragonano il babyccino al “puppuccino”, la bevanda a base di panna montata servita ai cani nei caffè pet-friendly. Entrambi rispondono a un’esigenza di inclusione: permettere a tutti i membri della famiglia – umani o animali – di partecipare al rito del caffè.

Per ora, la notorietà del babyccino resta limitata. In alcuni locali, se non è indicato chiaramente sul menù, i clienti non lo ordinano. Ma il potenziale c’è. È bello, fotogenico e adatto ai bambini. E soprattutto, amplia il consumo di bevande calde alla famiglia intera. In un’epoca in cui il marketing punta sempre più sull’esperienza condivisa, il babyccino potrebbe diventare un piccolo ma significativo simbolo di convivialità intergenerazionale.

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