Ibuprofene per alcuni è da evitare

By Paolo Bonanni 18 Luglio 2025 #ibuprofene

(Epoch Times) L’ibuprofene offre sollievo temporaneo ma può mascherare problemi senza stimolare una vera guarigione.

L’ibuprofene è uno dei farmaci da banco più utilizzati al mondo, spesso la prima scelta per mal di testa, dolori muscolari e infiammazioni. Tuttavia, dietro la sua apparente sicurezza si nascondono rischi significativi per specifiche categorie di persone, come avverte il Dr. Joseph Maroon, professore di neurochirurgia presso l’University of Pittsburgh Medical Center.

Pazienti con problemi epatici e renali

Le persone con compromissioni al fegato o ai reni rappresentano la categoria più vulnerabile. Nonostante sia considerato tra i FANS più sicuri per il fegato, l’ibuprofene può causare epatotossicità entro 12 giorni dall’inizio del trattamento, fenomeno più frequente nelle donne. Una ricerca dell’University of California-Davis ha rivelato che anche dosi moderate possono alterare le vie metaboliche che regolano aminoacidi, ormoni e vitamine.

Per i reni, il farmaco risulta tossico danneggiando i vasi sanguigni filtranti. L’uso prolungato può portare a nefropatia analgesica, particolarmente pericolosa per gli over 45 con problemi renali preesistenti.

Asmatici: quando respirare diventa difficile

Con un americano su 12 colpito da asma, questa categoria deve prestare particolare attenzione. L’ibuprofene può aumentare i leucotrieni, causando broncospasmi che irrigidiscono i muscoli delle vie respiratorie. Uno studio pubblicato su “Medicine” nel 2016 ha collegato l’uso a breve termine di ibuprofene all’esacerbazione dell’asma, mentre ricerche taiwanesi hanno dimostrato rischi maggiori rispetto all’acetaminofene nei bambini piccoli.

Ipertesi e cardiopatici: pressione alle stelle

Due meta-analisi hanno confermato che i FANS causano aumenti significativi della pressione sanguigna, specialmente nei pazienti ipertesi. Gli utilizzatori hanno un rischio 1,7 volte superiore di necessitare farmaci antipertensivi e un aumento del 40% del rischio di diagnosi di ipertensione. Il “British Medical Journal” ha inoltre associato l’uso di FANS a un rischio maggiore di insufficienza cardiaca.

Donne in gravidanza: rischi per due generazioni

Oltre al noto divieto dopo le 20 settimane per il rischio di liquido amniotico basso, ricerche emergenti mostrano pericoli anche nella gravidanza precoce. L’ibuprofene riduce il numero di cellule germinali indipendentemente dallo stadio gestazionale, con effetti non completamente reversibili dopo l’interruzione. Studi del 2021 hanno evidenziato alterazioni dello sviluppo renale fetale già a sette settimane, oltre a collegamenti con peso alla nascita inferiore e maggiori sanguinamenti materni.

Sopravvissuti all’ictus: il rischio di recidiva

Nonostante il dolore nervoso post-ictus sia comune, i FANS non sono raccomandati per questi pazienti. Una revisione di 15 studi ha dimostrato un aumento significativo del rischio di ictus emorragico, attribuito alla vasocostrizione e all’alterazione dell’escrezione di sodio. Particolare attenzione meritano le giovani donne che utilizzano FANS per dolori mestruali, categoria che mostra un rischio di ictus maggiore proporzionale alla durata dell’uso.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com