(L’Obs) L’intelligenza artificiale rivoluziona la pianificazione dei viaggi con suggerimenti personalizzati, mentre gli influencer continuano a ispirare le scelte.
Il settore del turismo si trova a un bivio, stretto tra la crescente influenza dell’intelligenza artificiale (IA) e l’onnipresenza degli influencer digitali. In un mondo sempre più digitalizzato e in rapida evoluzione, le parole d’ordine per i tour operator sono personalizzazione, autenticità e un tocco umano che faccia la differenza.
Immaginate di chiedere a un’IA di organizzare il vostro prossimo weekend romantico in Italia con un budget definito. In pochi secondi, ChatGPT vi suggerisce Mantova, una “pepita italiana” con palazzi rinascimentali, teatri barocchi e ristoranti tipici a prezzi accessibili, fornendovi persino i dettagli di voli e alloggi. Questo scenario non è fantascienza, ma la realtà di come l’IA stia diventando un “ottimo stagista” per i tour operator.

Marketing e algoritmi
L’IA generativa è ormai uno strumento indispensabile per l’analisi di mercato, la negoziazione con i fornitori locali e la logistica. Piattaforme come Evaneos, specializzata in viaggi su misura ed eco-responsabili, utilizzano l’IA per classificare anni di dati sui clienti, offrendo raccomandazioni più pertinenti e personalizzate. L’IA aiuta anche a gestire i flussi turistici, identificando i periodi di maggiore affluenza e suggerendo alternative meno battute. L’agenzia TUI, in Belgio e nei Paesi Bassi, ha persino lanciato Lena, un’esploratrice virtuale su Instagram che condivide immagini reali per ispirare i viaggiatori.
Nonostante l’avanzata dell’IA, gli influencer digitali continuano a dettare legge nelle scelte di viaggio, specialmente tra i più giovani. Studi rivelano che il 33% dei francesi è influenzato dai social media nella scelta delle destinazioni, una percentuale che sale al 58% tra i 24-34enni. Gli influencer, con le loro immagini estetiche e i “trucchi” per trovare posti meno affollati e convenienti, hanno trasformato il modo in cui le persone sognano e pianificano le loro vacanze.

L’impatto però è per ora limitato
Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica. Nonostante milioni di follower, alcuni influencer hanno un impatto limitato sui consumi reali. L’entourage, la famiglia e gli amici rimangono i fattori più influenti nella scelta di una destinazione, seguiti dai siti delle agenzie specializzate, dai comparatori di prezzo e persino dalla stampa tradizionale. Un servizio televisivo, per esempio, può avere un impatto maggiore dei social media.
Per rimanere competitivi, i tour operator tradizionali si stanno reinventando, proponendo itinerari più mirati e personalizzati. La chiave del successo è essere “all’avanguardia” e offrire “circuiti personalizzati”. Il mercato di massa ha lasciato il posto a una domanda di nicchia, e le offerte standardizzate non funzionano più.