(Bbc) La capitale indiana divisa tra compassione e paura: il dibattito sulla nutrizione dei cani randagi infiamma la città.
A Delhi, una città con circa un milione di cani randagi, il dibattito su come gestire la popolazione canina si è intensificato dopo una recente sentenza della Corte Suprema indiana. Da un lato, gli amanti degli animali denunciano minacce e aggressioni per aver nutrito i randagi; dall’altro, molti residenti temono attacchi e chiedono maggiore sicurezza. Il risultato è una città sempre più polarizzata tra compassione e paura.
Chi nutre i cani randagi fuori dal condominio ultimamente ha notato un crescente disagio tra i vicini, alcuni dei quali chiedono di smettere. C’è chi crede che nutrirli sia illegale, e questo crea tensioni.
La confusione nasce da una sentenza della Corte Suprema datata agosto, che ha modificato un precedente ordine volto a spostare tutti i cani randagi in rifugi. Ora, i cani devono essere catturati, sterilizzati, vaccinati e riportati nel loro quartiere, tranne quelli aggressivi o affetti da rabbia, che dovranno essere isolati. La Corte ha inoltre vietato il nutrimento in spazi pubblici, chiedendo ai comuni di designare aree specifiche per la distribuzione del cibo.

Aggressioni e minacce
Tuttavia, molti cittadini hanno interpretato il divieto come un bando totale sul nutrimento, scatenando episodi di ostilità verso chi si prende cura dei cani. Alcuni caregiver denunciano intimidazioni, aggressioni e minacce da parte dei vicini. In alcuni casi, i residenti scacciano i cani dai punti di alimentazione per scoraggiare chi li nutre.
I cani randagi sono una presenza comune nelle città indiane, considerati “animali comunitari” che dipendono dagli esseri umani per il cibo. Tuttavia, con l’aumento dei casi di morsi – 3,7 milioni in India nel 2024, di cui oltre 25.000 a Delhi – cresce la preoccupazione per la sicurezza. Chetna Singh, madre di due bambini, racconta: “Ho paura a farli giocare fuori da soli. Chi si assume la responsabilità se un cane li morde?”.

Il problema della sterilizzazione
Delhi dispone di 25 centri del programma di Controllo delle Nascite Animale (ABC), incaricati di sterilizzare e vaccinare i cani, ma sono sovraccarichi e spesso carenti di fondi. Non esistono rifugi gestiti dallo Stato, e quelli privati sono al limite delle capacità.
Gli attivisti sottolineano che chi nutre i cani è parte della soluzione: sono loro a garantire che i cani vengano sterilizzati e vaccinati. Senza di loro, il sistema collasserebbe. I caregiver infatti facilitano le operazioni di sterilizzazione, aiutando a identificare e catturare gli animali. L’obiettivo è sterilizzare almeno il 70% dei cani in un’area per interrompere il ciclo riproduttivo. Negli ultimi anni, questa strategia ha contribuito a ridurre i casi di rabbia.
La sfida per Delhi è creare spazi sicuri per il nutrimento e garantire protezione ai caregiver, mentre le autorità lavorano a una strategia chiara. Il futuro della convivenza urbana passa, forse, tra empatia e buon senso.