(El Pais) Il mondo della Borsa sta vivendo una rivoluzione silenziosa ma inarrestabile: gli algoritmi stanno prendendo il sopravvento. Sempre più gestori si affidano a macchine in grado di elaborare quantità immense di dati in pochi millisecondi.
Un cambiamento epocale ridisegna il ruolo dell’uomo nei mercati finanziari e solleva interrogativi sul futuro dell’investimento. Il prossimo Warren Buffett potrebbe non essere umano, ma il futuro della finanza dipenderà comunque dalla nostra capacità di gestire questa rivoluzione.
Negli anni ’70, un trader come Michael Marcus poteva fare fortuna sfruttando il vantaggio temporale di una notizia. Oggi, però, i tempi sono cambiati. Le informazioni viaggiano alla velocità della luce, e le transazioni sono sempre più gestite da sistemi di High Frequency Trading (HFT), dove gli algoritmi dominano la scena. Secondo il gestore britannico Jupiter AM, nel 2021 circa l’80% delle operazioni nel mercato azionario statunitense è stato eseguito da macchine. Altri studi riducono leggermente questa percentuale, ma il dato di fondo rimane: gli algoritmi governano una fetta sempre più ampia dei mercati, senza bisogno di intervento umano.

Ma come funzionano questi algoritmi?
I programmi possono analizzare migliaia di variabili per identificare tendenze e modelli prevedibili. Il mercato non si comporta in modo completamente casuale. Esistono periodi in cui gli interessi dei partecipanti coincidono, creando dinamiche prevedibili. Gli algoritmi sfruttano queste dinamiche per decidere quando comprare o vendere, basandosi su due principali strategie: seguire la tendenza (acquistare un’azione che sta salendo) e invertire il trend (acquistare un’azione che ha subito un calo, aspettandosi una ripresa).
Un esempio emblematico è stato il caso GameStop nel gennaio 2021, quando una comunità di utenti di Reddit ha fatto impennare il prezzo delle azioni di aziende in difficoltà, costringendo i fondi speculativi a liquidare le proprie posizioni. In quel contesto, gli algoritmi hanno amplificato le oscillazioni, dimostrando quanto il loro ruolo sia ormai centrale.

Ma ci sono anche rischi
Ma gli algoritmi non si limitano a eseguire operazioni ad alta velocità. Vengono utilizzati anche per gestire portafogli, analizzare notizie e sintetizzare dati in modo che un essere umano non potrebbe mai fare lavorando in due modalità: automatica (eseguendo compiti predefiniti) e su richiesta (analizzando eventi specifici, come l’impatto dei risultati trimestrali di un’azienda).

Maggiori capacità di calcolo
L’avvento dell’intelligenza artificiale generativa ha ulteriormente ampliato le possibilità, migliorando la capacità di calcolo e rendendo gli algoritmi ancora più sofisticati. Tuttavia, questa automazione non è priva di rischi. I flash crash, crolli improvvisi dei mercati seguiti da rapide riprese, sono un esempio dei pericoli legati alla finanza ultraveloce. Nel 2022, un errore di un operatore di Citi ha scatenato una tempesta finanziaria da 300 miliardi di euro, evidenziando la fragilità di un sistema sempre più dipendente dalla tecnologia.