(Bbc) Dalle fumose “coffee houses” del Seicento alle esclusive roccaforti del potere contemporaneo, i club per soli soci di Londra sono un fenomeno unicamente.
Nonostante i cambiamenti sociali, la capitale inglese rimane il fulcro mondiale deo club, con 133 strutture attive, ben più delle 53 di New York City. Il fascino di questi santuari segreti resiste, nutrito da un innato desiderio britannico di “appartenenza e certezza” associativa, come sottolinea Alexander Thévoz nel suo nuovo libro, “London Clubland: A Companion for the Curious”.
L’evoluzione di questi club non è stata priva di controversie, in particolare riguardo all’accesso femminile. Mentre molti circoli storici si sono adeguati ai tempi, il dibattito si è infiammato l’anno scorso attorno al Garrick Club, fondato nel 1831. Dopo aver finalmente abolito la regola che escludeva le donne, il club ha visto l’ammissione solo una manciata di socie.
Poche settimane fa, un’ulteriore conferma delle resistenze è arrivata dal Savile Club, che ha votato per mantenere la sua politica di esclusione delle donne, dimostrando che gli atteggiamenti più conservatori non accennano a scomparire.

Dalle sale da gioco ai salotti del potere
La genesi dei club londinesi risale al XVII secolo, iniziando come alternative alle taverne, spesso in quelle che erano originariamente sale da caffè. Il primo, e ancora attivo, è il White’s, nato nel 1693 come sala da gioco clandestina. Il White’s rimane un baluardo maschile, frequentato da figure di spicco, compreso Re Carlo III.
La vera esplosione si verificò nel XIX secolo, quando il numero dei club passò da circa una dozzina a ben 400. Essi assunsero un ruolo centrale nella vita politica e sociale, diventando “hotbeds” di intrighi e pettegolezzi. Circoli come il Carlton Club (Conservatore) e il Reform Club (Whig/Liberale) divennero essenziali per la politica britannica, tanto che Charles Dickens arrivò a definire la Camera dei Comuni “il miglior club di Londra”.
Nonostante il declino nel XX secolo, accelerato dopo la Seconda Guerra Mondiale, i club che sono sopravvissuti hanno mantenuto una forte identità, spesso legata a settori specifici come la politica, l’arte (il Garrick) o l’ambito militare.

Rinascita e futuro
Mentre i club storici, come il Pratt’s (che ha ammesso donne solo nel 2023), continuano a lottare con le proprie tradizioni, una “rinascita” moderna è iniziata nel 1985 con la nascita del Groucho Club. Questo nuovo modello ha ribaltato le vecchie gerarchie, puntando su uno spazio misto e inclusivo, dove l’ammissione si basa sul merito piuttosto che sulla posizione sociale.
Oggi, il panorama dei club è dominato da colossi come la Soho House, che ha trasformato il concetto in una redditizia operazione internazionale. Nonostante le sfide, i club londinesi continuano a evolvere, rimanendo un’affascinante, se talvolta controversa, caratteristica della vita nella capitale.
