(Liberation) La fotografia a colori ti fa sentire bene. Fino al 9 giugno 2025 presso la romana Accademia di Francia una mostra coordinata da Sam Stourdzé e Maurizio.
Prendi un pappagallo con piume blu. Aggiungi due fette di anguria molto rosa, mescolare con un po’ di smalto rosso e completa il tutto con un uovo fritto giallo brillante. Poi agita tutti questi ingredienti in uno shaker: si otterrà l’ultima mostra di Villa Medici, “Chromotherapy”, uno spettacolo con cani divertenti, gatti carini, cowboy neri e un sacco di ragazze sexy, firmato dall’attuale direttore della Villa, Sam Stourdzé e la superstar dell’arte contemporanea Maurizio Cattelan.

Toiletpaper
“Chromotherapy” mira anche a iscrivere l’iconografia di Toiletpaper – la rivista che Maurizio Cattelan ha creato con il collega fotografo Pierpaolo Ferrari – in una famiglia artistica pop e in una storia della fotografia commerciale. Sensibile al “diluvio” visivo di riviste, internet e social network, l’artista provocatorio si confronta con una “lavatrice” in cui entrano le immagini come i vestiti sporchi per uscire più frizzanti. Toiletpaper, infatti, da dieci anni strizza, ricicla e “pastiche” lo stile delle grandi firme della fotografia di moda. Toiletpaper ha molti antenati nella storia della fotografia, ammette. Guy Bourdin è il maestro assoluto. Al centro del percorso, il primo piano di un volto femminile con le labbra rosse i cui occhi sono nascosti da mani con unghie vermiglio.

Funghi e gatti carini
Con una ventina di numeri all’attivo, la rivista oggi firma copertine da record, pubblica calendari, saponi, utensili da cucina, oltre a numeri speciali invitando fotografi vicini alla sua estetica. Questi ultimi – l’americano Alex Prager, il britannico Martin Parr e Miles Aldridge, occhio di Vogue Italia – si ritrovano così nella mostra, che semina volutamente confusione tra i fotografi che hanno ispirato Toiletpaper e le immagini realmente create dal duo Cattelan-Ferrari. Questa estetica pop è un grande successo da quando Toiletpaper è diventata un’agenzia di decorazione e pubblicità popolare, firmando campagne per Kenzo, Lavazza, Costume national, Nike e Diesel.

Spaghetti e chewing gum
Tuttavia, la mostra mette in evidenza fotografi più confidenziali, precursori e giovani talenti. All’ingresso, una deliziosa aragosta e un petardo di funghi rossi, immortalati dalla pioniera Madame Yevonde, ancorano l’estetica pubblicitaria a colori degli anni ’30. L’eccentrica suffragetta Yevonde Middleton, recentemente riscoperta, aveva addirittura inventato un procedimento originale per i suoi ritratti e nature morte surrealisti. Nella seconda sala, posto ad adorabili felini storditi, degni dei calendari più belli dei post, firmati Walter Chandoha, fotografo americano scomparso nel 2019.