Church’s “la” scarpa


(Le Figaro) Dal 1671 la fabbrica di Northampton propone delle vere e proprie icone di eleganza e artigianalità.

Da oltre un secolo e mezzo, Northampton, pittoresca cittadina inglese nel Midlands, è il cuore pulsante della calzatura britannica. Qui, tra pub tradizionali e case di mattoni rossi, sorge l’iconica fabbrica di Church’s, fondata nel 1873 e oggi simbolo di eleganza e artigianalità. Un’eccellenza calzaturiera che resiste al tempo, tra metodi tradizionali e sguardo al futuro.

Dal 1957, Church’s opera nello stesso stabilimento in mattoni su St James Road, un luogo carico di storia ma non privo di sfide (come le infiltrazioni d’acqua). Quando Patrizio Bertelli, ex AD di Prada (che acquisì il brand nel 1999), visitò la fabbrica, la definì “l’essenza di Church’s”.

Eppure, la maison non vive di solo passato: lanci recenti come il modello Chetwynd Contour – con perforazioni sostituite da embossing laser – dimostrano un’apertura all’innovazione. Presentato al mitico Tramp Club di Londra, il design unisce estetica classica e tecnica contemporanea, confermando che Northampton rimane l’epicentro di un’eccellenza in continua evoluzione.

Le radici storiche

La storia di Church’s inizia nel 1671 con Anthony Church, che avviò una produzione artigianale domestica, tipica della “cottage industry” dell’epoca. Fu però nel 1873 che Thomas Church, suo discendente, inaugurò l’officina su Maple Street, segnando l’inizio di un’era industriale.

Innovazioni come l’inserimento del nome del calzolaio nelle scarpe e la distinzione tra piede destro e sinistro resero l’azienda un punto di riferimento. Con l’ascesa della classe media vittoriana, Church’s conquistò il mercato, trasferendosi nel 1869 su Duke Street per far fronte alla crescente domanda.

L’artigianalità che resiste

Oggi, come allora, la produzione segue un rigido sistema di divisione dei compiti: ogni fase è affidata a specialisti che operano in sale dedicate, garantendo un controllo qualità meticoloso. Realizzare un paio di scarpe richiede circa otto settimane e 250 operazioni, molte ancora manuali. Dalla selezione delle pelli europee (dal vitello a esemplari più esotici) alla rifinitura con cera, ogni dettaglio è curato al millimetro.

Persino le suole, costruite con la tecnica Goodyear, vengono ispezionate e “masticate” per verificarne la flessibilità. La perizia degli artigiani si osserva nel perforare a mano i decori delle “brogue” o nel cucire i mocassini, mentre la suola in sughero assicura comfort e longevità, permettendo riparazioni infinite.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com