Chablis lotta contro il cambiamento climatico

By Paolo Bonanni 18 Febbraio 2025 #Chablis

(New York Times) Lo Chablis è da sempre considerato il più caratteristico tra i vini chardonnay, ma oggi il cambiamento climatico minaccia questa delicata alchimia.

Grazie al suo inconfondibile sapore minerale che ricorda le conchiglie marine lo Chablis è considerato il più caratteristico tra i vini chardonnay. Questo tratto distintivo deriva dal terroir unico della regione: un mix di clima, geologia e tradizione vinicola. Ma oggi, il cambiamento climatico lo minaccia ponendo un interrogativo inquietante: il Chablis potrà mantenere la sua identità o diventerà un semplice chardonnay come tanti?

Salute delle viti a rischio

I produttori della regione concordano su un punto: non è tanto l’aumento delle temperature a preoccupare, quanto la crescente imprevedibilità degli eventi climatici estremi. Grandinate, gelate primaverili, piogge incessanti e siccità prolungate stanno mettendo a dura prova la salute delle viti.

Clima aggressivo e violento

La situazione è sempre più difficile: il clima è diventato più aggressivo e violento. Il compito dei produttori è mantenere la mineralità, la freschezza e l’acidità del vino, ma oggi serve molto più lavoro rispetto al passato.

Per rispondere alla crisi climatica, molti produttori stanno modificando il loro approccio alla viticoltura convertendo gran parte delle vigne all’agricoltura biologica e biodinamica, con risultati evidenti sulla qualità dei vini. Tuttavia, la vendemmia 2024 ha dimostrato che questo non basta: le condizioni meteorologiche estreme hanno spinto diversi produttori a tornare all’uso di trattamenti chimici per salvare i raccolti.

La sfida economica della sostenibilità

Non tutti i produttori riescono a mantenere un approccio biologico senza compromessi anche, ad esempio nel 2024 a causa di un’invasione di peronospora che ha messo in difficoltà i produttori che hanno dovuto conciliare sostenibilità e redditività.

Si sono notati anche cambiamenti drastici nei cicli di crescita delle viti: le piante si risvegliano tre o quattro settimane prima del solito, rendendole vulnerabili alle gelate primaverili. Il ciclo della vite è completamente disorganizzato. Fortunatamente la posizione e il terreno sono più forti del clima. Il Kimmeridgiano mantiene la freschezza, la salinità e la mineralità nel vino.

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