Cani e proprietari “sincronizzati”

By Paolo Bonanni 10 Maggio 2025 #cani

(Guardian) All’Università di Cambridge si studiano le interazioni cerebrali tra l’uomo e il proprio animale. E i risultati fanno discutere.

In piedi pazientemente su un piccolo tappeto soffice, Calisto il retriever con rivestimento piatto è dotato di copricapo hitech. Ma questa non è una nuova mania nella moda canina: sta per avere le sue onde cerebrali registrate. Calisto è uno dei circa 40 cani che hanno preso parte a uno studio per esplorare se le loro onde cerebrali si sincronizzano con quelle dei loro proprietari quando la coppia interagisce, un fenomeno visto quando due esseri umani si impegnano l’uno con l’altro.

I ricercatori dietro il lavoro dicono che tale sincronizzazione suggerirebbe che la persona e l’animale domestico stanno prestando attenzione alle stesse cose e in determinate circostanze interpretano i momenti in modo simile. In altre parole, proprietario e cane sono davvero sulla stessa lunghezza d’onda.

Esperimenti nati dal rapporto genitori-bambini

Il dottor Valdas Noreika dell’Università di Cambridge dice di aver avuto l’idea per lo studio dopo aver lavorato su esperimenti simili con le madri e i loro bambini: “I proprietari modulano il loro linguaggio in modo simile a quello dei genitori quando parlano ai bambini.

Ci sono molte somiglianze. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui siamo così attaccati ai cani, perché abbiamo già queste funzioni cognitive e capacità di attaccarci a qualcuno che è più piccolo o richiede aiuto o attenzione”-

Alcuni esperti hanno esortato alla cautela nel fare ipotesi sulla relazione uomo-cane, anche perché è facile sovrapporre motivazioni e modi di pensare umani ai nostri animali domestici.

Due copricapi

Lo studio prevede la registrazione di elettroencefalogrammi (EEG). Nel caso degli esseri umani, un tappo aderente forato con fori viene posizionato sulla testa del partecipante. I fori sono riempiti con un gel e un elettrodo è attaccato a ciascuno, 32 in tutto.

Per i cani, una pasta bianca innocua viene utilizzata per tenere temporaneamente una serie più piccola di 10 elettrodi sulla testa, con uno snood elastico applicato per una maggiore sicurezza. Entrambi i tappi EEG sono ricevitori, quindi rilevano solo segnali elettrici. Non generano elettricità.

Questa parte dello studio consente ai partecipanti di rilassarsi e abituarsi al copricapo, e agli esperti di garantire che gli elettrodi siano correttamente collegati per consentire al team di monitorare l’attività cerebrale durante le riprese del loro comportamento.

Fondamentalmente, consente anche ai ricercatori di cercare marcatori specifici che è improbabile che derivino dall’attività muscolare, come le onde cerebrali alfa che si verificano quando l’animale è rilassato. Successivamente, una sequenza di segnali acustici, cinque bassi e uno acuto, viene riprodotta su un loop per confermare che il copricapo sta rilevando l’attività cerebrale.

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