(Le Soir) L’era dello shopping potrebbe essere a un punto di svolta con l’arrivo dalle cabine di prova virtuali, strumenti digitali basati su intelligenza artificiale e scansione corporea.
Con l’avanzata dell’e-commerce, il settore della moda è sempre più alla ricerca di soluzioni innovative per ridurre il numero di resi, spesso dovuti a problemi di taglia. La risposta potrebbe arrivare dalle cabine di prova virtuali, strumenti digitali basati su intelligenza artificiale e scansione corporea, che permettono ai consumatori di provare virtualmente i capi prima dell’acquisto.
Le cabine di prova virtuali non sono una novità assoluta. Già negli anni 2000-2010, alcune catene di abbigliamento avevano sperimentato specchi digitali con realtà aumentata, che permettevano di sovrapporre digitalmente i vestiti al corpo del cliente. Tuttavia, queste tecnologie si sono rivelate poco precise e scomode da usare, causando il fallimento di molte iniziative.

Avatar dei clienti
Oggi, l’evoluzione dell’intelligenza artificiale e della scansione corporea ha portato alla nascita di cabine virtuali di nuova generazione. Il sistema è più avanzato e si basa sulla creazione di un avatar realistico dell’utente. Attraverso due semplici foto scattate con lo smartphone, il software analizza la morfologia della persona e suggerisce la taglia più adatta per i capi selezionati. Alcune piattaforme, come Zalando, permettono addirittura di vedere l’avatar “indossare” digitalmente i vestiti, simulando la vestibilità.

La nuova frontiera del retail
Diversi attori si stanno lanciando in questa nuova frontiera del retail. Treedy’s, start-up belga fondata da David Francotte, ha sviluppato una soluzione brevettata che consente ai clienti di effettuare una scansione corporea sia nei negozi fisici che direttamente tramite un’app mobile. L’idea è creare una banca dati morfologica globale per aiutare le aziende della moda a produrre capi più adatti ai loro clienti e ridurre gli sprechi.

Calano i resi
Altre aziende come Kleep e Zalando hanno già introdotto strumenti simili. Zalando, ad esempio, ha avviato un progetto pilota nel 2022 e oggi conta oltre 150.000 utenti che hanno testato la propria cabina virtuale. I primi risultati sembrano incoraggianti: i resi legati a problemi di taglia sono diminuiti fino al 40% in alcune categorie di prodotti, come i jeans.
Nonostante il potenziale di queste tecnologie, ci sono ancora molte incognite. Le aziende non sempre condividono dati dettagliati sulle misure dei loro capi, per timore della concorrenza. Inoltre, non tutti i vestiti disponibili online sono compatibili con il sistema di prova virtuale, limitando l’efficacia della soluzione.