Boom della bicicletta in Cina

(Les Echos) Tra moda urbana, salute mentale e trasformazione sociale il ciclismo è diventato un modo per i giovani urbani di esprimere sé stessi, curare il corpo e la mente.

Nelle grandi città cinesi, la bicicletta ha ritrovato un posto d’onore. Non più semplice mezzo di trasporto popolare, ma simbolo di uno stile di vita ricercato, salutare e alla moda. Complice la pandemia, le vendite di bici di fascia alta hanno registrato un’impennata, riflettendo un desiderio diffuso di libertà, benessere mentale e connessione con la natura.

A Shanghai, la boutique Er Yi incarna questo spirito. Fondata da una coppia sino-giapponese, il negozio offre modelli pieghevoli Brompton, accessori premium e persino un bar dove i clienti possono socializzare mentre i loro velocipedi vengono riparati. Con undici sedi nel Paese e un approccio comunitario, il marchio organizza tour in bicicletta in Asia ed Europa, alimentando una passione condivisa tra gli appassionati, con gruppi attivi su WeChat.

Brompton caso emblematico

La britannica Brompton è protagonista assoluta di questa rinascita: solo nel 2024 ha visto crescere le vendite del 32%, con l’apertura di dieci nuovi negozi, arrivando a 21 sedi totali. Le sue bici pieghevoli, colorate e personalizzabili, sono diventate virali su Xiaohongshu, il “Instagram cinese”. Il pubblico tra i 25 e i 45 anni le percepisce come oggetti iconici, da mostrare sui social quanto da usare nel quotidiano. Risultato: 30.000 unità vendute l’anno, 15 volte più di prima della pandemia.

Urbanizzazione e salute mentale La crisi sanitaria ha spinto molti giovani professionisti a riconsiderare la propria salute, specialmente quella mentale. Il ciclismo si è affermato come attività rigenerante e divertente. Inoltre, il miglioramento della qualità dell’aria ha reso le metropoli cinesi più ciclabili. A Pechino, nel 2024 si sono registrati solo due giorni di inquinamento “severo”, contro i 58 del 2013.

Un ritorno simbolico

Shanghai, in particolare, ha trasformato il proprio paesaggio urbano. Le ex fabbriche lungo il fiume Suzhou hanno ceduto il posto a un percorso panoramico di oltre 100 km per pedoni e ciclisti. I Brompton non vengono più caricati nel bagagliaio per le gite in periferia: ora vengono usati anche per andare al lavoro. Il “velotaf” – andare al lavoro in bici – è una tendenza in forte crescita, in Cina come in Europa.

L’ascesa della bicicletta è anche culturale. Un tempo unico bene privato sotto il maoismo, la bici aveva perso terreno con l’avvento delle auto negli anni ’80. Dopo il fallimento delle piattaforme di bike sharing come Ofo e Mobike, nuovi attori come Meituan e Hello hanno reso nuovamente disponibili biciclette a basso costo in tutta la Cina.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com