(El Mundo) Le bevande vegetali, spesso pubblicizzate come alternative più sane al latte, sono sempre più popolari. Ma sono davvero migliori per l’Organizzazione dei Consumatori spagnola?
Le bevande vegetali non sono automaticamente più salutari del latte vaccino. La scelta dipende dalle esigenze individuali: intolleranze, dieta vegana o preferenze ambientali. L’importante è leggere le etichette e bilanciare l’alimentazione per compensare eventuali carenze.

I vantaggi delle bevande vegetali
Pochi grassi saturi (circa 0,3%), contro il 2,4% del latte intero. Tuttavia, recenti studi suggeriscono che i grassi saturi dei latticini non aumentano il rischio cardiovascolare.
Senza lattosio, ideali per chi ha intolleranze.
Niente colesterolo, a differenza del latte vaccino (14 mg/100 ml).
Arricchite con vitamine e minerali (calcio, vitamina D, vitamine del gruppo B).
Varietà di gusti e consistenze, adatte a diverse preferenze alimentari.
Impatto ambientale ridotto, soprattutto per le versioni a base di avena e soia.

Gli svantaggi
Proteine inferiori (1,4% vs 3,2% del latte), con un valore biologico più basso (mancano alcuni aminoacidi essenziali). Fa eccezione il latte di soia, con un apporto proteico simile al latte vaccino.
Calcio meno assimilabile, anche quando aggiunto artificialmente. La presenza di lattosio e proteine nel latte vaccino ne facilita l’assorbimento.
Zuccheri aggiunti in molte versioni, che aumentano le calorie e danneggiano i denti.
Additivi come emulsionanti e stabilizzanti per migliorare la consistenza.
Prezzo più alto (+29% rispetto al latte vaccino).
Rischio allergie, soprattutto per chi è sensibile a soia o frutta secca.
Quale scegliere?
Per chi cerca proteine: latte di soia è la migliore alternativa vegetale.
Per il calcio: preferire versioni arricchite, ma integrando la dieta con altri fonti (verdure a foglia verde, frutta secca).
Per evitare zuccheri: optare per bevande non dolcificate.