(Aujourd’hui) L’aspartame, l’edulcorante artificiale presente in molte bevande e alimenti “senza zucchero”, è al centro di un acceso dibattito sulla sua sicurezza.
Nel luglio 2023, il Centro internazionale di ricerca sul cancro (Circ) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo ha classificato come “potenzialmente cancerogeno per l’uomo”. Tuttavia, a oltre un anno da questa dichiarazione, nessuna misura concreta è stata adottata per limitarne l’uso. L’associazione di consumatori Foodwatch e l’applicazione Yuka hanno lanciato una petizione in undici Paesi per chiedere all’Unione Europea e ai governi nazionali di vietare definitivamente l’aspartame.

Dove si trova l’aspartame?
L’aspartame è un dolcificante circa 200 volte più potente del comune zucchero (saccarosio) e viene utilizzato in oltre 2.500 prodotti in commercio in Europa. Non si trova solo nelle bevande gassate come Coca-Cola Zero e Pepsi Max, ma anche in energetici, yogurt proteici, chewing-gum, dentifrici e persino pastiglie per la tosse. Questo lo rende onnipresente nelle abitudini alimentari quotidiane, spesso senza che i consumatori ne siano consapevoli.

Dubbi sulla sicurezza
L’aspartame è stato oggetto di controversie scientifiche per decenni. Alcune ricerche hanno evidenziato rischi per la salute, in particolare un possibile legame con il cancro. Uno studio condotto su oltre 100.000 adulti dal 2009 al 2021, ha indicato che chi consuma abitualmente edulcoranti come aspartame e acesulfame-K presenta un rischio maggiore di sviluppare tumori legati all’obesità e al seno.
Nonostante queste preoccupazioni, le autorità sanitarie, inclusa l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), continuano a considerare sicura la dose giornaliera autorizzata di 40 mg per kg di peso corporeo, fissata quarant’anni fa e mai aggiornata.