(New York Times) Una nuova ricerca su 57 studi sfata il mito dei 10.000 passi quotidiani: i benefici per la salute si stabilizzano già a 7.000 passi.
Una nuova ricerca pubblicata sul prestigioso “Lancet Public Health” smonta il dogma dei 10.000 passi quotidiani e rivela che i benefici per la salute si stabilizzano già a 7.000 passi al giorno
Per decenni ci è stato ripetuto che 10.000 passi al giorno rappresentassero la soglia magica per mantenersi in forma. Ma questa cifra, diventata un vero e proprio mantra del fitness, si rivela essere più un mito che una verità scientifica. A dirlo è un’ampia analisi che ha esaminato i dati di 57 studi diversi.
I risultati sono chiari: i benefici per la salute derivanti dal camminare aumentano progressivamente fino a raggiungere circa 7.000 passi quotidiani per poi stabilizzarsi. Le persone che camminano 7.000 passi al giorno mostrano un rischio di morte inferiore del 47% rispetto a chi ne fa solo 2.000.

Un arsenale di benefici per la salute
La ricerca ha evidenziato come il camminare sia associato a una riduzione del rischio per un’ampia gamma di patologie. Chi raggiunge i 7.000 passi quotidiani presenta un rischio inferiore di diabete di tipo 2, sintomi depressivi e morte per cancro rispetto a chi si ferma a 2.000 passi. Ma la scoperta più sorprendente riguarda la demenza: camminare 7.000 passi invece di 2.000 è associato a una riduzione del rischio di circa il 40%. L’esercizio fisico favorisce la crescita di nuovi neuroni, migliora il flusso sanguigno al cervello e riduce l’infiammazione neurologica.

Il falso mito
“Non abbiamo alcuna evidenza scientifica per i 10.000 passi”, spiega Melody Ding, epidemiologa dell’Università di Sydney e autrice principale dello studio. “È solo un numero casuale molto grande che la gente continua a ripetere”. L’analisi ha dimostrato che non ci sono differenze significative nel rischio di cadute, cancro, diabete di tipo 2 e mortalità cardiovascolare tra chi cammina 7.000 e chi raggiunge i 10.000 passi. Alcuni miglioramenti oltre i 7.000 passi esistono per demenza e mortalità generale, ma sono modesti.
I ricercatori paragonano i benefici del camminare alla spremitura di un’arancia: le prime pressate danno più succo, ma dopo un po’ il frutto si secca. Passare da 2.000 a 4.000 passi riduce il rischio di morte del 36%, mentre l’incremento da 4.000 a 7.000 lo abbassa del 17%. Oltre questa soglia, i guadagni si appiattiscono significativamente.