(Variety) La serie (dal 21 febbraio su Disney+) non è solo un dramma di pugni e sangue, ma una storia potente di outsider che chiedono alla società molto più di quanto essa sia disposta a concedere.
Con “A Thousand Blows”, Steven Knight, creatore dell’acclamata “Peaky Blinders”, torna a esplorare le dinamiche delle gang britanniche, ma stavolta cambia prospettiva e ambientazione. Siamo nella Londra del 1880, tra i vicoli sporchi e violenti dell’East End, dove il ring di boxe diventa metafora di lotta per la sopravvivenza. La serie è un dramma storico avvincente che intreccia storie di emarginati, ambizioni pericolose e scontri all’ultimo sangue.
Al centro della trama ci sono due amici giunti dal Giamaica in cerca di una vita migliore. Ma la Londra che li accoglie è ostile e razzista. In una pensione gestita dal compassionevole Mr. Lao, anch’egli vittima dell’emarginazione conoscono un’astuta leader della banda criminale femminile delle Forty Elephants.

Una lotta contro il sistema
A dominare l’East End c’è un signore del crimine, proprietario di un pub e di una palestra di boxe, insieme al fratello. L’incontro sul ring tra Sugar e Hezekiah innesca una rivalità feroce, che trascende lo sport e riflette le tensioni sociali dell’epoca. La lotta non è solo contro gli avversari sul ring, ma contro un sistema che considera inferiori gli emigranti.
La serie brilla per la sua capacità di rievocare la Londra di fine Ottocento con una cura visiva e narrativa straordinaria. In soli sei episodi da un’ora, Knight affronta temi come razzismo, sessismo, avidità e vendetta, dipingendo un affresco vivido e spietato dell’epoca.Una lotta contro il sistema

Tutti uniti dalla boxe
La boxe, che si evolve dai combattimenti a mani nude allo sport regolamentato, è il filo conduttore che unisce i destini dei protagonisti. È sul ring che si giocano le sfide più importanti: quelle dell’identità, del potere e della sopravvivenza. Knight mostra come l’ambizione possa essere sia una forza trainante sia un pericolo, portando i personaggi a confrontarsi con i limiti del desiderio.