A bordo il cinema vince

(Liberation) Le compagnie aeree conquistano i passeggeri con i film che si possono vedere anche sui propri dispositivi.

Migliaia di passeggeri in volo in questo momento stanno scorrendo menù di film, serie e podcast, alla ricerca del contenuto perfetto per accorciare i chilometri di un viaggio. Nel 2024, secondo l’IATA, i passeggeri aerei hanno superato i 4,89 miliardi, un record post-Covid che ha trasformato l’intrattenimento di bordo in un mercato da 4-5 miliardi di dollari. Un settore in espansione, dove le compagnie aeree combattono una guerra silenziosa per conquistare l’attenzione dei viaggiatori, non solo con il prezzo del biglietto, ma con un’offerta di contenuti sempre più sofisticata.

Oggi, quasi tutti i voli di lungo raggio sono equipaggiati con schermi integrati nei sedili. Dove non ci sono, si ricorre a server interni accessibili via Wi-Fi, che permettono di guardare film, serie, giochi e persino podcast sul proprio dispositivo. Per Air France, l’intrattenimento a bordo è un “marchio di esperienza” e un fattore di differenziazione. Ogni mese propone 310 film, di cui 80 francesi, per valorizzare la “francità”, e punta su contenuti di qualità, come i film selezionati dal Festival di Cannes, o sessioni di yoga seduti e podcast di rilassamento.

Film e tanto marketing

Ma non si tratta solo di offrire svago: è una finestra d’oro per comunicare. I passeggeri sono un pubblico “catturato”, e le compagnie ne approfittano per promuovere programmi di fidelizzazione, destinazioni turistiche o piattaforme in streaming come Apple TV o Canal+.: l’intrattenimento in volo è un canale fondamentale per inviare messaggi strategici.

Il mercato è guidato da dati. Spafax (uno dei leader del settore) analizza i comportamenti dei passeggeri in tempo reale  guardando tutto quello che fanno: cosa cliccano, quanto guardano, quando smettono. E i dati svelano curiosità: se i film sono ordinati per titolo, quelli che iniziano con la lettera A hanno più visualizzazioni.

Le grandi uscite hollywoodiane restano il cuore dell’offerta, ma cresce la richiesta di contenuti “da terra”: podcast, vodcast, serie documentarie e formati brevi di influencer. C’è una nuova generazione di viaggiatori che adora questo tipo di contenuti. E la reattività è fondamentale: quando “Suits” è tornata di moda su Netflix, è stata inserita rapidamente nei menù di bordo.

Mai far vedere incidenti…

Le società di produzione, come Gaumont, vedono nell’intrattenimento aereo una garanzia di visibilità globale. Un film può essere proiettato su flotte straniere anche se non è distribuito nel Paese. Il prezzo medio di acquisizione è di 12.300 euro, ma dipende dal cast, dai festival e dalla “neutralità” del film. Scene di sesso, nudità, droga o religione spesso vengono tagliate, soprattutto per voli verso Paesi del Golfo o dell’Asia.

Un tabù assoluto? Gli incidenti aerei. Film come “A tutta birra” di Luc Besson sono stati modificati, rimuovendo scene di turbolenza. Eppure, paradossalmente, i passeggeri scelgono come sempre i titoli più famosi.

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